Dungeons and Dragons

D&D, non solo un gioco di ruolo.

Per chi non lo conoscesse, D&D, il famosissimo Dungeons and Dragons, è un gioco di ruolo fantasy creato da Gary Gygax e Dave Arneson e pubblicato per la prima volta nel gennaio del 1974 dalla Tactical Studies Rules, compagnia fondata dallo stesso Gygax. Molti non lo conoscono e chi conosce solo la sua dicitura ma non ha mai giocato, sottovaluta il potere di un tale passatempo che si dimostra per tutti un gioco affascinante e ricco di sorprese, dove il destino finale è donato e dimostrato solo dai Dadi del gioco stesso.
Ma D&D non è solo uno svago con il quale ci si addentra attraverso una campagna semplice o complessa che sia. Esso infatti ha delle regole da far rispettare a tutti i venti milioni di giocatori, se non di più, che vogliono scegliere la razza del loro personaggio, la mappa e pregustare le varie vittorie e i vari bonus donati dal Master. Quest’ultimo è forse il portatore più importante di tutto il gioco, quello che deve possedere la giusta immaginazione e il corretto garbo nel creare suspense e colpi di scena per rendere intrigante la trama e stupire i giocatori che seguono la sua storia. Esistono persino vari manuali che spiegano nel dettaglio le razze dei personaggi giocabili e quelli accessibili solo al Master, vendibili singolarmente o in un pack completo con delle raffigurazioni e spiegazioni eccezionali. Tra il manuale del giocatore e il manuale dei mostri, probabilmente tutti si innamorerebbero di un gioco simile. All’inizio potrebbe sembrare molto complicato a causa delle regole dei Dadi, unici strumenti fondamentali per lasciare che il Master faccia seguire un filo logico durante la sua campagna. Ma una volta completato ciò che potrebbe sembrare difficile, il resto è tutto in discesa.
Oltretutto, durante questo periodo che ancora non ci lascia vie di fuga accessibili per la completa libertà, molti consiglierebbero, attraverso Skype, Meet o Duo Zoom, le più famose piattaforme utilizzabili per video chiamate e video conferenze, di approfittare della sovranità del micidiale CoronaVirus e diventare per qualche ora totalmente spensierati con i propri amici e parenti. D&D lascia spazio a quelle persone che non sapevano di possedere tanti talenti, come la recitazione, l’immaginazione, la memoria, l’astuzia e la grinta necessaria per affiancarsi ad altre sei persone con le quali interagire e terminare un’avventurosa campagna nel mondo più fantasy che esista. Infatti, durante le ore di gioco chiamate “sessioni”, bisogna ruolare il personaggio creato con tutte le tecniche di recitazione. Il cambiamento di voce è uno tra questi, persino il portamento e lo sguardo sono di fondamentale importanza per entrare nel vivo del personaggio da gestire e da far rispettare. Probabilmente D&D è uno dei pochi giochi più semplici ma dannatamente divertenti.

Giulia Mariniello

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