Memoria e storia. 172° Anniversario: la Polizia di Stato incontra i liceali romani, ANFIM e ANPI – P.S. ‘Maurizio Giglio’

A ottant’anni dall’Eccidio delle Fosse Ardeatine e dalla liberazione di Roma, la Polizia di Stato, gli istituti d’istruzione liceali, l’associazionismo impegnato nella ricerca e nella perpetuazione della memoria si sono incontrati, nel quadro delle celebrazioni per il 172° Anniversario della costituzione del Corpo, in una tavola rotonda di dialogo e riflessione.

In particolare, gli studenti dei Licei ‘Pilo Albertelli’ e ‘Terenzio Mamiani’, l’Associazione Nazionale Famiglie Italiane Martiri (ANFIM) e l’ANPI – Polizia di Stato ‘Maurizio Giglio’.

“La Polizia di Stato, nella propria funzione istituzionale, ha riservato una sempre maggiore attenzione negli ultimi anni al tema della memoria dei poliziotti che si sono spesi fino all’estremo sacrificio per tutelare le libertà costituzionali.

Ne sono testimonianza il Sacrario delle vittime della Polizia di Stato; il progetto Pietre d’inciampo, dedicato ai poliziotti che si sono distinti in favore delle vittime della Shoah; la partnership propulsiva nello sviluppo della piattaforma virtuale ViBia sulle vittime della Fosse Ardeatine; la costante attività di ricerca storica e redazionale in questi ambiti memorialistici e storici, nella convinzione che nelle tante memorie vi debba essere una Storia comune”.

Così in una nota della Polizia di Stato si ricorda il proprio impegno tra memoria e storia ed i molti caduti in divisa per le libertà democratiche anche e attraverso questa ultima iniziativa.

Nella Capitale, infatti, durante la tre giorni ricca di eventi organizzata ad hoc dalla Polizia in piazza del Popolo, si è, tra l’altro, svolto “un dialogo circolare che, partendo dal racconto di tre eroi ‘normali’, torturati prima dalla banda Koch-Caruso e trucidati poi dai nazifascisti alle Fosse Ardeatine: il Sottotenente di P. S. Maurizio Giglio (MOVM) studente del Liceo Mamiani, il Vice Brigadiere di P.S. Pietro Ermelindo Lungaro (MAVM) e il Professor Pilo Albertelli (MOVM), mette a confronto le ricerche dei ragazzi liceali con quelle dell’Ufficio Storico della Polizia di Stato, dell’ANFIM e dell’ANPI ‘Maurizio Giglio’, in una tensione culturale diretta a mantenere viva non tanto e non solo la memoria del singolo, ma la consapevolezza che l’estrema scelta di quei ragazzi che si immolarono consapevoli contro ogni totalitarismo”.

Si ricorda inoltre che tutti loro “erano studenti, padri, professori, poliziotti, carabinieri, finanzieri, militari, parroci, imprenditori, calzolai, garzoni, bambini, che ci han permesso di nascere liberi. Una trasversalità anagrafica, sociale, professionale che ci narra di come il coraggio appartenga semplicemente a chi lo sceglie, riservando a noi poliziotti l’arduo onore di preservare le Istituzioni democratiche da ogni minaccia. Sub Lege Libertas”, conclude la nota.

(Com/RoPag)

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