ACLI TERRA: NOME IN CODICE “DISTINTIVITÀ”

In questi giorni ACLI TERRA sta rappresentando il lavoro dei propri associati con tre appuntamenti nazionali che esprimono una caratteristica necessaria per lo sviluppo economico, culturale e sociale del nostro agroalimentare: la distintività.
Tale termine è stato fortemente evidenziato non solo come caratterizzante, ma addirittura come necessario, dal prof Angelo Frascarelli nella sua relazione a Castel Ivano, in provincia di Trento, lo scorso 27 febbraio.
Affermava che l’agricoltura di montagna o è caratterizzata dall’idea di distinguersi per una offerta integrata, dalla produzione alla ospitalità, oppure è “morta”.
Un concetto ribadito nel mio successivo discorso che ha visto articolare, in particolar modo, tre azioni care della espressione politica di ACLI TERRA nel confronto attuale e che più avanti vi elencherò.
Tornando alla “distintività” io l’ho più ampiamente definita quale traccia centrale della visione dello sviluppo di un territorio.
Ho anche affermato che la visione comune per essere definita e poi attuata, quindi realizzata, ha bisogno di uno sforzo di comunità che è assolutamente imprescindibile dalla efficace esistenza delle rappresentanze associate.
La politica è importante, ma i corpi intermedi che saldano le relazioni sono l’aspetto fondamentale nella costruzione della visione distintiva di una comunità.
In Trentino tali concetti sono ampiamente intrisi nelle convinzioni imprenditoriali e nella coscienza politica. Suggestiva la location della “Cantina Terre di Lagorai” che ci ha ospitati, esprimendo un esempio virtuoso.
Quindi la direzione verso la quale ci proiettiamo è la distintività di una visione di comunità e la PAC attuale offre gli strumenti adatti in merito.
Sta a noi interpretarla e “usarla” nel migliore dei modi, anche con una assistenza tecnica rinnovata, come è nella evoluzione, ad esempio, del nostro Centro di Assistenza Agricola in questa fase di riforma degli organismi voluta da Agea.
Noi, poi, in merito all’azione rappresentativa abbiamo declinato, come precedentemente anticipato, tre azioni importanti sulle quali impegnare le istituzioni: un welfare calzante per l’agroalimentare perché vi possa essere continuità generazionale in agricoltura e nella pesca, progetti di trasformazione in cooperazione per accorciare i valori economici nella filiera, per una adeguata redditività per i produttori, e un grande piano di formazione professionale per aumentare la qualificazione delle professioni, garantendo continuità lavorativa.
Attenzione, tutto ciò, ha bisogno di un investimento cosciente da parte dello Stato e cioè la necessità di implementare gli organici delle direzioni agricoltura delle regioni ora ridotti all’osso.
Quando si protesta sulla burocrazia probabilmente bisognerebbe capire che la funzione pubblica è mortificata nei numeri degli addetti, perciò i processi amministrativi sono lenti.
Torniamo, quindi, al tema centrale della distintività.
Noi con ACLI TERRA lo andiamo a ribadire in un prossimo evento il 7 marzo nel Principato di Monaco per coglierne i benefici per le professioni di due filiere italiane.
Un impegno finalizzato a trasformare i nostri iscritti da “sarti in stilisti”, stilisti del gusto. Questo passaggio ha caratterizzato l’evoluzione del tessile italiano e può essere positivo anche per l’agroalimentare.
Sulla raffinata terrazza dell’ Equivoque, nel pieno di Porto Hercules, nel centro del Principato, con un lavoro di squadra facciamo emergere la distintività di due filiere italiane: quella del riso vercellese e quella del trasformato ittico tirrenico.
Produttori, biologi, agronomi e chef tutti in squadra per giocare una partita internazionale nel più prestigioso degli scenari mondiali con l’ ambizione di essere attraenti per distintività.
Lì proveremo ad attuare il gioco di squadra evidenziando la sinergia di talento e competenza di più professionalità.
La famosa sfida della cooperazione e della comunità tramite la rappresentanza associativa.
Dopo soli due giorni a Milano, in un evento di riferimento per la cultura, il “Book Pride”, sciogliamo di dare forma alla distintività offrendo una chiave di lettura diversa alla nostra produzione, cioè passando dal gusto alla salute.
Infatti racconteremo il mondo dei frutti rossi nel contesto della biografia di un grande atleta, Rocky Marciano, uno dei primi che ha dato peso all’aspetto alimentare nella preparazione sportiva.
Tre appuntamenti per affermare il concetto della distintività come elemento di una visione nuova. Tre incontri per sostenere una evoluzione economica per gli operatori. Tre confronti per maturare tutt’ insieme una dimensione europea della cultura agroalimentare italiana, primi nel Continente in questo settore, facendo ancora tendenza.

Nicola Tavoletta
Presidente nazionale ACLI TERRA

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