Al via la PAC: 35 miliardi di euro per l’Italia tra il 2023 e il 2027!

Sono molte le novità che l’Unione europea porterà in dono agli agricoltori italiani in questo 2023.

Innanzitutto, la PAC entrata in vigore dal 1º gennaio 2023, che durerà fino al 2027. L’Italia avrà a disposizione 35 miliardi di euro così ripartiti: 26,6 miliardi dal bilancio dell’Unione e 8,5 miliardi di cofinanziamento nazionale.

La vera novità è nella distribuzione delle risorse agli agricoltori. Infatti, entro il 2027, ogni agricoltore dovrà percepire aiuti non inferiori all’80% della media nazionale e per questo dovrà avvenire una redistribuzione delle somme.

Tra le novità ambientali, la nuova PAC obbliga ogni Stato membro a dotarsi di ecoschemi, che genereranno un pagamento aggiuntivo per ettaro agli agricoltori che si impegneranno ad osservare pratiche agricole benefiche per il clima e l’ambiente. All’interno dei rispettivi Piani strategici nazionali che la Commissione ha approvato, l’Italia ne ha presentati 5. 

Entro i primi mesi di questo nuovo anno arriverà anche il regolamento promozione, che fisserà le nuove regole per l’utilizzo delle risorse per spingere i marchi collettivi sui mercati internazionali. Entro l’autunno, invece, dovrebbe essere pronto il regolamento di riforma degli alimenti a Indicazione geografica, che aumenterà le tutele per le denominazioni protette e accorcerà i tempi per le modifiche ai disciplinari delle DOP (Di Origine Protetta).

Accanto a questi due provvedimenti, ce ne sono tre che entro il 2023 rischiano di non vedere la luce. Il primo è la normativa sulle etichette, che comprende quelle nutrizionali, quelle di origine e i famigerati health warning (nuoce gravemente alla salute) che potrebbero finire anche sulle bottiglie di vino. La seconda normativa a rischio è la direttiva sulle emissioni, quella in cui si vorrebbe equiparare l’inquinamento prodotto dagli allevamenti bovini a quello delle fabbriche. L’ultima delle grandi normative in bilico è il regolamento sui pesticidi. A dicembre il Consiglio dei ministri dell’Agricoltura Ue, a maggioranza, ha rimandato la proposta della Commissione al mittente per un supplemento di indagine.

Nello specifico, l’Italia è uno dei maggiori produttori agricoli e trasformatori di alimenti nell’UE con un settore agricolo molto diversificato. Il Piano italiano introdurrà un importo massimo per ettaro sul sostegno al reddito di base per gli agricoltori. Le piccole e medie aziende agricole riceveranno un pagamento ridistributivo per ottenere un sostegno finanziario più equo.

Circa 3 miliardi di euro andranno a 800mila agricoltori sotto forma di finanziamenti specifici per la gestione del rischio climatico. Nell’ambito dei suoi impegni ambientali, poi, il piano italiano punta ad aumentare la superficie destinata all’agricoltura biologica al 25% della superficie agricola.  Il Piano promuoverà strategie di sviluppo locale che raggiungano il 56% della popolazione rurale attraverso i gruppi di azione locale.

L’Italia sarà inoltre tra i primi paesi dell’UE ad attuare la nuova condizionalità sociale della PAC per garantire la sicurezza sul lavoro e contrastare lo sfruttamento del lavoro. Infine, 1,1 miliardi di euro saranno destinati ad aiutare i giovani agricoltori a creare e mettere in sicurezza la loro attività. Il Piano dedica inoltre circa 2,2 miliardi di euro alla promozione e alla condivisione della conoscenza, dell’innovazione e della digitalizzazione.

L’Italia utilizzerà oltre 518 milioni di euro per promuovere sistemi di agricoltura integrata su 2,14 milioni di ettari (quasi il 17% della superficie agricola del Paese) per ridurre l’inquinamento delle acque, del suolo e dell’aria. Oltre agli aiuti diretti convenzionali, settori considerati strategici come il grano duro, il latte di bufala o il pomodoro da industria riceveranno 2,64 miliardi di euro per migliorare la loro competitività, e la qualità e sostenibilità delle produzioni.

Dott. Matteo La Torre

Progettista ed Esperto in Fondi UE

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