PRIMO SALUTO ALLA CHIESA CHE È IN VELLETRI-SEGNI DEL VESCOVO ELETTO STEFANO RUSSO

Carissime sorelle e carissimi fratelli,
con il cuore pieno di gioia e di gratitudine vi rivolgo questo breve saluto in attesa di
raggiungervi come pastore della Chiesa di Velletri-Segni.
Vengo tra voi consapevole della testimonianza di fede che mi è richiesta e nell’adesione piena alla Volontà di Dio espressami da papa Francesco cui, come Maria, ho risposto con il mio sì. In
questi anni di servizio presso la Segreteria Generale della Conferenza Episcopale Italiana ho avuto la possibilità di imparare un po’ di più cosa significhi farsi prossimi in spirito di comunione, in un rapporto vivo con tanti Confratelli Vescovi e nell’impegno a servizio degli Organismi collegiali e, più
in generale, della realtà ecclesiale.
Con i direttori, i responsabili, il personale e i collaboratori degli Uffici e dei Servizi della
Segreteria Generale ho condiviso un cammino segnato in modo forte da questo periodo così particolare della nostra storia. A tutti loro va il mio ringraziamento e l’incoraggiamento a seguire sempre la strada del servizio, come ci insegna Gesù. “Chi tra voi è più grande diventi come il più
giovane, e chi governa come colui che serve” (Lc 22,26).
Cari tutti: religiose e religiosi, laiche e laici, diaconi e presbiteri, vengo per camminare insieme con voi lungo le strade che il Signore vorrà indicarci. Porto nel cuore l’immagine di una Chiesa in uscita più volte richiamata da papa Francesco e da lui raffigurata nei tratti dell’umanesimo cristiano che corrispondono ai sentimenti di Cristo Gesù: umiltà, disinteresse e beatitudine. Sono convinto che il Cammino sinodale che vede profondamente
impegnata la “nostra” Chiesa di Velletri-Segni sarà l’occasione per assumere sempre più questi sentimenti per corrispondere alle sfide attuali.
Il mio ringraziamento particolare va a Monsignor Vincenzo Apicella per la Sua bella testimonianza. Con generosità e passione ha guidato questa comunità per sedici anni, accompagnandola con dedizione e amorevolezza.
Il primo pensiero voglio rivolgerlo ai poveri, agli ultimi e ai dimenticati perché solo mettendo loro al centro delle nostre attenzioni possiamo abbracciare veramente l’umanità e incarnare il Vangelo nelle pieghe della quotidianità.
Saluto con affetto e stima i presbiteri e i diaconi: siamo chiamati a vivere la comunione e la fraternità per camminare insieme sulle vie del mondo e delle nostre città, con coerenza e profezia.
A voi, religiose, religiosi, consacrate e consacrati chiedo di non far mancare a questa Chiesa
la forza della preghiera e la grazia della vostra testimonianza, doni preziosi per tutto il popolo di Dio.
Il mio pensiero va poi alle famiglie che, con pazienza e coraggio, continuano a tessere le
trame della comunità, ricucendo gli strappi e impreziosendo il tessuto con i ricami del loro imprescindibile contributo.
Cari giovani, a voi il mio abbraccio che include anche i nonni e gli anziani: voi, che siete “l’oggi di Dio” e la speranza dell’umanità, non dimenticate mai che il futuro ha bisogno di ali ma anche di
radici salde e di memoria.
Sono vicino agli ammalati e a tutti coloro che vivono situazioni di disagio e solitudine: la prossimità e la “com-passione”, ossia quella capacità di prendere su di noi la sofferenza dell’altro, siano il nostro stile e il balsamo per le vostre ferite.
Saluto le Autorità civili e militari e tutti coloro che, credenti e non credenti, si impegnano ogni giorno per rendere questa società più vivibile e più giusta.
Mentre attendiamo di incontrarci, sosteniamoci vicendevolmente nella preghiera, affidandoci alla protezione della Vergine Maria. Camminiamo insieme e impegniamoci per dare concretezza al sogno di san Clemente: una Chiesa radunata dall’“unico Spirito di grazia effuso su di
noi”, dove tutti, senza separazione e inimicizia, sono “membra gli uni degli altri”. È questo anche il mio sogno, il mio augurio per la “nostra” Chiesa di Velletri-Segni.
Un abbraccio e la mia benedizione!

  • Stefano Russo
    Vescovo eletto di Velletri-Segni

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