Dalla pandemia alla guerra: come superare la stanchezza emotiva e gestire le emozioni negative?

A cura delladott.ssa Rita Baggiossi – Psinsieme (dott. Fabio Battisti, dott.ssa Emanuela Mastropietro, dott.ssa Alessia Micoli, dott.ssa Cristina Pansera).
Dopo due anni di pandemia ci troviamo di fronte ad una nuova sfida: la paura di una guerra, così vicina a noi e che dallo scorso 24 febbraio, con la sua drammaticità e sconcertante imprevedibilità sembra voler perpetrare uno dei periodi storici più bui della nostra vita personale e sociale. Lo stress che deriva dagli eventi catastrofici circostanti, da cui ci sentiamo spesso sopraffatti, può contribuire a dare origine a quella condizione chiamata “stanchezza emotiva”. Disagio, ansia,depressione, paura, impotenza, rabbia ne costituiscono l’espressione e sono i principali stati ai quali tutti siamo esposti da oltre due anni a causa dell’incertezza per il futuro provocata dall’evento pandemico, prima e dalla guerra in Ucraina, poi. La paura è sicuramente l’emozione che assale e predomina in contesti in cui tutto appare come devastazione, distruzione, morte, seppur tali eventi non siano vissuti direttamente, ma solo percepiti da notizie, immagini provenienti dai media e social network, alle quali siamo continuamente e quotidianamente esposti. Accanto alla paura, di nuovo, è dominante il vissuto d’impotenza, che anche nell’attuale situazione che stiamo vivendo ha alla base una percezione di fragilità, d’inerzia e d’impossibilità di difendersi, da qualcuno o da qualcosa. Paura ed impotenza determinano grandi sofferenze psicologiche che potrebbero esitare in patologie vere e proprie. Come affrontare, allora, queste emozioni negative e superare questo stato di grande disagio psicologico legato alle situazioni contestuali che stiamo attraversando? Certamente parlarne e condividere i nostri stati interni può aiutare ad accettare le nostre emozioni negative e permette una più efficace elaborazione di esse, attraverso un rispecchiamento emotivo tramite l’altro, che prova gli stessi vissuti emozionali dolorosi e che restituisce un senso di normalità nel provare questo turbinio di sentimenti angoscianti, in reazione a tali eventi drammatici. Inoltre, dovremmo evitare di farci travolgere dalle notizie negative che ci raggiungono, ad esempio attraverso il cosiddetto “doomscrolling” o “doomsurfing”, cioè l’atto di trascorrere molto tempo davanti alla TV o su internet. Se restare informati è importante, ciò va fatto con oculatezza,  poiché accumulare continuamente informazioni per cercare di fare chiarezza molto spesso, paradossalmente, accresce ancor più confusione e disagio. Per questo è consigliabile affidarsi a fonti di informazione attendibili e limitare la fruizione di certi contenuti solo ad alcuni momenti della giornata, cercando di integrarle il più possibile in una normalità, di abitudini e di attività della quotidianità.

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