LAZIO. COLDIRETTI: AGRICOLTORI STROZZATI DA RINCARI MATERIE PRIME E SPECULAZIONI

(DIRE) Roma, 20 dic. – Vanno dal 50% al 150% i rincari per gli agricoltori. Un’impennata dei prezzi che si ripercuote a cascata sui bilanci delle imprese agricole strozzate dagli aumenti, che non sono minimamente compensati da prezzi di vendita adeguati. Si va dal 50% in più per l’acquisto del gasolio necessario alle attività agricole, come l’estirpatura, la rullatura, la semina e la concimazione, fino alle materie prime, l’alimentazione del bestiame, il riscaldamento delle serre per la produzione di ortaggi e fiori. L’impennata del costo del gas, utilizzato nel processo di produzione dei fertilizzanti, ha fatto schizzare verso l’alto i prezzi dei concimi, con l’urea passata da 350 euro a 850 euro a tonnellata (+143%), il fosfato biammonico Dap raddoppiato (+100%) da 350 a 700 euro a tonnellata, mentre prodotti di estrazione come il perfosfato minerale registrano +65%. L’appello è lanciato da Coldiretti Lazio, che annuncia denunce contro le pratiche sleali per tutelare i lavoratori.
“L’attenzione su questo tema è sempre stata massima da parte nostra- spiega il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri- e continuerà ad essere tale anche su tutte le conseguenze che questi rincari dei prezzi comportano. Siamo pronti a presentare denunce contro chi cerca di approfittare di questa situazione di emergenza, che sta mettendo in ginocchio le nostre aziende agricole, con pratiche sleali. Abbiamo il dovere di tutelare il lavoro dei nostri agricoltori e la dignità delle imprese agricole, davanti a quella che è a tutti gli effetti una nuova forma di capolarato”.

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