AVIARIA: PREGLIASCO, ‘NO INUTILI ALLARMISMI, VIRUS NON SI TRASMETTE DA UOMO A UOMO’

‘Trasmissione avviene solo a stretto contatto con uccelli infetti’ Roma, 11 nov. (Labitalia) – “Evitiamo inutili allarmismi”, non c’è “nessun pericolo per la trasmissione interumana” dell’influenza aviaria. E’ la rassicurazione che arriva dal virologo Fabrizio Pregliasco, docente della Statale di Milano in riferimento ai recenti casi di aviaria registrati in allevamenti di Lazio e Veneto. “L’infezione con virus dell’influenza aviaria – spiega l’esperto – non si trasmette in maniera efficiente da persona a persona. E’ una patologia dovuta a un virus influenzale di ceppo A, ospitato negli uccelli selvatici che può colpire diverse specie di uccelli domestici e può essere trasmesso all’uomo esclusivamente attraverso il contatto diretto con uccelli infetti e con i loro escrementi. Allo stato attuale – ricorda il virologo – parliamo di 21 focolai su oltre 18mila allevamenti in Italia. Si tratta di numeri marginali, che dimostrano la grande capacità di sorveglianza e controllo del nostro Paese su questo tema, grazie a un collaudato sistema di collaborazione tra le autorità, veterinari e le filiere produttive. Il sistema di allerta – afferma Pregliasco – esiste e funziona. E’ necessario continuare i controlli e prestare una grande attenzione a una problematica che conosciamo e sappiamo gestire”. E “rispetto al salto di specie – ribadisce il medico – non bisogna creare allarmismi unendo concetti come Covid, aviaria e pandemie. E’ solo una possibilità che si può verificare – scandisce Pregliasco – esclusivamente in situazioni particolari di promiscuità e di massiccio e diretto contatto con gli animali infetti. E’ ampiamente dimostrato dalla letteratura scientifica -conclude – che i recettori per i virus dell’aviaria sono poco presenti nell’organismo umano e che pertanto il virus non trova nell’uomo un terreno fertile dove attecchire”.

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