Il mondo del bambino: la psicologia infantile


A cura della Dott.ssa Emanuela Mastropietro componente del gruppo Psinsieme (dott. Fabio Battisti, dott.ssa Rita Baggiossi, dott.ssa Alessia Micoli, dott.ssa Cristina Pansera)
Ogni genitore dal momento del concepimento a quello della nascita e nel proseguimento della vita, si trova alle prese con molte domande sul bambino: come ci si deve comportare nell’accudirlo (fisicamente e psicologicamente), quali regole impartire quindi come educarlo , cosa fare per renderlo un bambino sicuro, come evitare che vada incontro a pericoli, ecc… Si documentano acquistando libri, leggendo articoli sull’infanzia, vedendo video, ascoltando i consigli provenienti da chi ha già esperienza in merito… Cercare di capire cosa accade nello sviluppo psichico del bambino é alquanto complesso ma anche affascinante. La psicologia infantile si occupa di questo piccolo essere dalla nascita all’adolescenza studiando ambiti che riguardano : a) lo sviluppo mentale inerente le capacità motorie, il linguaggio, la risoluzione dei problemi; b) lo sviluppo emotivo ossia come reagisce alle situazioni; c) lo sviluppo sociale che implica la sfera delle relazioni interpersonali. Sono molte le teorie elaborate possiamo citare per es. il pioniere Jean Piaget il quale ha descritto minuziosamente le fasi di sviluppo psichico del bambino partendo dalle sensazioni riflesse passando per la costruzione degli schemi mentali per terminare con l’attività di pensiero astratto. Altro metodo di approccio sono le teorie sull’attaccamento infantile di Bowlby, il quale ritiene che il bambino sia predisposto ad attaccarsi verso una figura che sia per lui significativa (il caregiver), e può essere materna paterna o chi si occupa di lui. O ancora le teorie di Winnicott sull’importanza degli oggetti transizionali ( una copertina, il ciuccio, un pupazzo..) che permettono al bambino di sopperire alla mancanza materna e di venire in contatto con la realtà, gesti di autoconsolazione ma anche di progressione verso il simbolismo che ancora è in fase di acquisizione. Ogni tappa dello sviluppo infantile implica quindi diversi ambiti che il bambino si trova ad affrontare: camminare, scrivere, leggere, disegnare, giocare, interagire con i compagni… Sempre più insegnanti e genitori si trovano di fronte ai comportamenti inadeguati dei bambini tra bullismo, ansia, aggressività, incapacità a rispettare regole, difficoltà scolastiche… Molti problemi possono essere dettati da periodi di stress che il bambino sta attraversando quali ad es. un cambio di abitazione, un trauma psichico che può riguardare anche un lutto familiare o un’ospedalizzazione, la separazione dei genitori, una relazione troppo intensa con una delle due figure genitoriali che può indurre il bambino ad avere atteggiamenti di ribellione, oppositività , il desiderio di avere tutto e subito che ostacolerebbe la capacità di ritardare le azioni … Ecco allora che i genitori si trovano a dover interpellare uno psicologo infantile il cui compito verterà nel ricostruire le tappe di sviluppo del bambino ed arrivare ad inquadrare il problema . Poi si potrà prospettare un trattamento che implica solitamente una serie di incontri con il bambino per aiutarlo a uscire dalle difficoltà. Il coinvolgimento dei genitori sarà essenziale in quanto anche per loro si possono generare vissuti legati al senso di colpa, o vergogna, inadeguatezza, rabbia… che devono essere adeguatamente elaborati. Esistono numerosi apporcci e corsi. Oggi si parla molto di genitorialità in quanto vengono istituiti incontri rivolti appositamente a mamme e papà per aiutarli nel difficile ruolo di accudimento dei figli.
Come diceva Paulo Freire “l’infanzia è il palcoscenico in cui tutto è costruito . Da qui l’importanza dell’istruzione personalizzata e di qualità “. Questo per dire che ogni bambino costruisce una realtà del mondo che dipende in gran parte da quanto apprende e da come e quali sentimenti esperisce in quel momento di apprendimento. Ciò fa di lui un’essere unico a cui dedicare un’istruzione personalizzata , istruzione che mi piace intendere sia come scolastica che di esperienza instaurata grazie ai legami costruiti dapprima con i genitori e poi con gli altri sociali.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *