CLAAI: Il “Nuovo Welfare” reale sostegno per famiglie, dipendenti e imprese

CLAAI: Il “Nuovo Welfare” reale sostegno
per famiglie, dipendenti e imprese

Una sussidiarietà circolare con Istituzioni, mondo economico e corpi sociali

di Ivan Simeone
direttore CLAAI Assimprese

La crisi pandemica ha stravolto, o quantomeno anticipato di qualche anno, i processi di digitalizzazione e lo stesso modo di lavorare ed ha riproposto con vigore l’esigenza di un nuovo welfare che sappia sostenere le famiglie, i lavoratori ma anche gli stessi titolari d’impresa. Un elemento essenziale che è stato “riscoperto” e che ora deve essere messo realmente al servizio della collettività sono gli Enti Bilaterali.
Non è più il tempo delle divisione, de “se” e dei “ma”. Bisogna agire in un’azione sinergica e che abbia un unico denominatore comune della “sussidiarietà circolare” -il Prof. Zamagni docet- che ponga in una azione di corresponsabilità le istituzioni, il mondo economico ed i corpi sociali con il terzo settore. Non è certamente un caso che proprio il Prof. Stefano Zamagni è uno dei promotori e firmatari della lettera-appello del network “Per un nuovo Welfare” al Presidente del Consiglio Mario Draghi, dove si chiede un impegno a sostegno di persene e territori. Bisogna oggi ridare vigore al concetto di “responsabilità” ovvero al prendersi cura dell’altro.
Uno strumento oggi da sostenere è proprio il welfare aziendale.
Nel clima dell’emergenza sanitaria pandemica in corso si è rafforzata l’esigenza di strutturare sempre più reti di sostegno per i dipendenti e le loro famiglie proprio attraverso a questi strumenti che ieri erano un optional, oggi una esigenza da inserire anche nella contrattazione ai vari livelli.
Secondo alcune statistiche -vedi il rapporto 2020 Welfare Index PMI- oltre il 91% delle aziende ha dichiarato di aver acquisito una maggior consapevolezza dell’importanza della sicurezza e della salute dei propri dipendenti e il 70% vede nel welfare aziendale un valido strumento e che può portare giovamento diretto ed indiretto anche alla stessa azienda.
Il Prof. Stefano Zamagni, già ospite della “CLAAI Assimprese” (direzione@claai-assimprese.it) in un webinar di diversi mesi fa, in una intervista rilasciata nel 2020 al quotidiano “Il Messaggero”, ha evidenziato come è stato essenziale il ruolo dei corpi sociali, del terzo settore, nell’emergenza pandemica e che bisogna andare oltre al welfare redistributivo e guardare ad un nuovo “welfare civile” che punti ad una gratificazione di chi lavora.
Ecco che si deve andare verso una nuova visione di patto per il lavoro che vede coinvolti sempre più, sinergicamente, sia le Organizzazioni datoriali che il mondo Sindacale dei lavoratori, sempre nel reciproco rispetto dei propri ruoli, ma la storia va avanti e non si ferma.
Segnaliamo il “4° rapporto Censis-Eudaimon” sul welfare aziendale del marzo 2021 dove si evidenzia l’importanza del welfare aziendale sia per l’impresa che per i lavoratori, in un processo produttivo post-covid dove tutto è in un mutamento molto veloce, mutamento da dover necessariamente governare per non esserne travolti.
Nell’indagine si evidenzia come oltre il 25% dei lavoratori dichiara di conoscere bene il welfare aziendale, con un aumento rispetto al 2020. Per il 77,4% dei lavoratori dipendenti è importante conservare e/o potenziare o introdurre il welfare aziendale nella propria azienda.
Ecco che dobbiamo ragionare propositivamente, in un’ottica unitaria, di assistenza, previdenza, di politiche attive del lavoro in un welfare strategico che guardi i vari soggetti interagire tra loro, sia nel mondo dell’impresa e dei propri collaboratori come del mondo delle partite IVA e delle libere professioni. Una “rete” strategica fatta di Enti bilaterali, Mutue previdenziali, Casse professionali e corpi sociali.
Questa è la sfida cui tutti noi, parti sociali, non dobbiamo e non possiamo sottrarci. Siamo tutti chiamati a “Responsabilità” sociale.

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