Sette associazioni venatorie e di protezione ambientale, “in rappresentanza di oltre 20mila cittadini della regione Umbria”

Hanno scritto alla presidente Donatella Tesi “affinchè intervenga per ristabilire la dovuta armonia fra le importanti componenti della nostra società degli agricoltori e dei cacciatori”.
Le associazioni, che chiedono un incontro alla presidente, sottolineano, nella lettera, che “l’esercizio venatorio vive un momento non facile”. “Oggi – spiegano, fra l’altro – si presentano problemi nuovi che hanno importanti ricadute economiche sulle attività agricole della regione: basti pensare alle emergenze prodotte dalle specie in fortissima espansione come gli ungulati in generale e, in particolare, caprioli e cinghiali o come i corvidi, veri e propri killer nemici dell’ecosistema. Non meno preoccupanti sono anche le emergenze territoriali prodottesi con la fine del set-aside che ha determinato l’affidamento dei terreni ai terzisti previlegiando le monoculture o le colture estremamente specializzate, ambedue incompatibili con una gestione faunistica prolifera e redditizia”.
“Già nel 2019, durante la campagna elettorale – aggiungono, fra l’altro – il mondo venatorio raccomandò ad alcuni candidati, che oggi siedono con Lei nei banchi del Consiglio regionale, un atteggiamento favorevole verso la caccia ‘sociale’ e rappresentò la necessità della riconduzione degli Atc al loro ruolo naturale di organismi tecnico-gestionali e non di dispensatori di prebende, come la liquidazione dei danni prodotti in agricoltura dalla fauna selvatica o insalvatichita. Tutto questo non è avvenuto”. E ancora: “Prima della fine del 2020, consapevoli di quello che potevano subire le coltivazioni agricole, abbiamo interessato il competente Assessorato regionale perché intervenisse a sostegno degli Atc. La nostra sollecitazione non ha avuto risposta”.
La lettera è firmata dalle associazioni venatorie: Federazione italiana della caccia, Associazione nazionale libera caccia, U.n. Enalcaccia pesca e tiro, A.n.u.u. Migratoristi, Caccia Pesca e Ambiente. E dalle associazioni di protezione ambientale: Unione regionale cacciatori dell’Appennino e Wilderness – Comitato provinciale di Perugia. (ANSA).

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