Intervista degli alunni della 3C Primaria dell’istituto Giovanni Falcone di Grottaferrata allo scrittore Gianni Palumbo sulla strage di Capaci e le emozioni che provoca il suo ricordo

INTERVISTA ALLO SCRITTORE GIANNI PALUMBO (on line dalla nostra classe)
LA STRAGE DI CAPACI E LE EMOZIONI CHE PROVOCA IL SUO RICORDO
In occasione dell’anniversario dell’attentato a Falcone-

Il 25 Maggio verso le ore 15.00 del pomeriggio abbiamo intervistato via Skype il poeta sulla sua poesia: “TRAVERSANDO CAPACI”.
GIANNI PALUMBO scrive poesie fin da bambino, ha iniziato con lo scrivere
delle sue emozioni, oggi si interessa in particolare di POESIA CIVILE.
IL 23 MAGGIO 1992 si trovava a ROMA per strada e un signore gli disse dell’
attentato a GIOVANNI FALCONE e alla sua scorta.
L’anno scorso Gianni si trovava in SICILIA ed è passato per CAPACI andando verso Palermo, vedendo la stele posta lì a memoria della strage, ha provato moltissime emozioni che ha voluto esprimere in versi.
IL SUO SCOPO è non dimenticare la strage di CAPACI e portare avanti le
idee di gustizia,legalità,pace e libertà, perchè “ La giustizia
è qualcosa che si oppone al male e alla violenza.”
Giovanni Falcone fu ucciso con 500 kg. di tritolo dalla Mafia, perchè aveva delle prove schiaccianti contro molti mafiosi; con lui morirono la moglie, e tre giovani poliziotti della scorta.
Il poeta ha appena finito una poesia sulla libertà di stampa e ci ha spiegato cosa vuol dire.
Abbiamo imparato molto da questa intervista e dalle parole di Gianni: gli abbiamo fatto moltissime domande sia personali sia a riguardo della Mafia e di Falcone.
Siamo orgogliosi di studiare nella scuola che porta il suo nome e adesso siamo più consapevoli di quello che vuol dire.
Grazie Gianni!
GLI ALUNNI DELLA 3C Primaria DELL’ISTITUTO GIOVANNI FALCONE DI GROTTAFERRATA ( RM)

Traversando Capaci, poesia di Gianni Palumbo

Il vento
respiro del Tirreno
ombrose tamerici accolgono
silenziosa è la riva
ilari sgambettano
con girandole al vento
i nuovi siciliani.
Del mare il celeste
il vento tramuta
azzurro s’oscura
con bordi di sangue
avvicinando Capaci.
Chiare sono ancora
e copiose le lacrime
per l’infame ricordo
“Perdono
ma non dimentico”
pianse la sopravvissuta.
Non praevalebunt
I demoni
non prevarranno.
Capaci 2020

Gianni Palumbo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *