La riconoscenza dovuta

Chi sono i più colpiti da questa orrenda catastrofe dal nome che pare inoffensivo?
Non è vero che sono tutti, alcune categorie di persone sono colpite in modo del tutto marginale.
Certamente i più ricchi ne soffrono meno gli effetti, al massimo smaniano per non poter andare nei ristoranti , nei teatri e nel non poter sfoggiare in società il loro agio.
Le classi più povere ,come succede spesso, ne pagano gli effetti soprattutto in maggiore marginalizzazione, in aumento delle discriminanti che le collocano agli estremi delle opportunità di crescita a di inclusione.
I dipendenti e le dipendenti del pubblico impiego sono colpiti in modo relativo, nelle relazioni sociali e familiari , nella riduzione delle occasioni di svago.
I dipendenti , uomini e donne, del settore privato sono più colpiti rispetto ai precedenti perché sono crollate le produzioni e soprattutto i servizi e gli ammortizzatori sociali sono comunque una ridotta fonte di reddito, certamente non infinita.
Ma c’è una categoria, il pubblico esercizio ed il mondo dello spettacolo e della cultura, che è colpito in modo devastante.
Soprattutto alcuni comparti come quello dell’accoglienza e della somministrazione cibi e bevande al dettaglio (Hotel, B&B, bar, ristoranti e simili) versano in uno stato di crisi che, io credo nella maggior parte dei casi, non sia più reversibile.
Eppure non si comprende che grazie al loro immane sacrificio noi stiamo per vedere la luce in fondo al tunnel.
Perché comunque hanno accettato di soccombere per il bene di tutti.
Il loro grido non è un lamento né una protesta, è il bisogno di riconoscimento del ruolo che hanno avuto e che stanno avendo in questo momento storico che pare non finire mai.
Hanno subito i limiti di contraddizioni incomprensibili, hanno accettato di vedere che tutto si adeguava meno la loro condizione, sostenuta da rimborsi di scarsissimo risultato pratico.
Sono degli eroi, io la vedo così.
Già il settore non partiva da una condizione di floridità spesso immaginata ma nei fatti molto diversa da quanto generalmente si crede.
Gran parte di imprese commerciali di quel genere e di attività dello spettacolo erano (e sono ancora….) realtà imprenditoriali che vivono attaccate ad un debito, a volte ingente.
Rialzarsi sarà dura e so che ce la metteranno tutta perché sorretti da un amore viscerale per il loro ingrato lavoro, magnifico però.
A loro, tutti senza distinzione, va il mio pensiero riconoscente.

Agostino Mastrogiacomo.

Presidente Acliterra di Latina

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *