IMPRESE. CONFARTIGIANATO LAZIO: INACCETTABILE CHIUSURA SERVIZI A PERSONA

(DIRE) Roma, 15 mar. – “Da presidente regionale della categoria
benessere della Confartigianato Imprese Lazio ritengo
inaccettabile e ingiusta la decisione di fare chiudere il nostro
settore, un settore gia’ messo a dura prova a marzo 2020, con una
chiusura di quasi 3 mesi. Garantiamo un servizio essenziale nel
rispetto delle norme di sicurezza. Parrucchieri, estetiste e
Barbieri sono la seconda categoria artigianale in Italia (dati
Unioncamere), meritano rispetto, non solo come lavoratori, ma
anche come imprenditori fondamentali per l’economia nazionale e
per il benessere fisico e psicologico delle persone”. Lo scrive
in una nota la Confartigianato Lazio.
   “In Italia ci sono circa 95 mila piccole imprese- si legge nel
comunicato- la maggioranza a conduzione familiare, che rischiano
di chiudere definitivamente. Oltretutto la chiusura di un
servizio alla persona cosi’ importante comporta l’aumento di una
piaga, gia’ molto ampia e poco controllata, l’abusivismo a
domicilio, aumentando cosi’ il rischio di contagio. Il settore
benessere in Italia genera e supera un volume d’affari di circa 6
miliardi di euro e da’ lavoro a oltre 263 mila addetti, con un
totale di 130.000 saloni (dati Cosmetica Italia). Credo che
meritiamo rispetto e soprattutto aiuti. Lo stato deve garantire
ristori adeguati e certi a tutti, anche a chi ha pendenze e non
puo’ accedere a finanziamenti e oggi e’ in difficolta'”.
   Infine, “Chiediamo di essere ascoltati, chiediamo di tornare a
lavorare, in totale sicurezza, a fare il nostro lavoro. Non siamo
solo artigiani, noi nei nostri saloni doniamo bellezza,
ascoltiamo, coccoliamo, rilassiamo le persone e mai come in
questo momento Dio sa quanto ci sia bisogno di questo. Insomma,
tenerci chiusi e’ un provvedimento ingiustificato nei confronti
di chi ha applicato con massima diligenza le linee guida dettate
dalle autorita’ sanitarie, intensificando gia’ le rigide misure
previste dal settore sul piano igienico/sanitario. Abbiamo
investito, di tasca nostra, ci siamo adeguati alle normative,
senza aiuti promessi, tutto per garantire massima sicurezza a
collaboratori e clienti. La cosa piu’ sconcertante e’ la mancanza
di informazioni, un’impresa vive nell’incertezza continua di
chiusura o apertura. L’unica certezza che si ha sono le tasse,
che nonostante chiusi dobbiamo pagare. Cosi’ ha commentato la
Presidente regionale del settore benessere di Confartigianato
imprese Lazio e proprietaria del Salone Biosalon Sora Daniela
Teti”

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