Sui congedi parentali deve essere corretta la disparità tra i papà lavoratori dipendenti del settore privato e quelli del settore pubblico

E’ quanto chiedono diciotto senatori del Pd, con un’interrogazione al ministro Brunetta a prima firma del senatore Vincenzo D’Arienzo, capogruppo del Pd nella commissione Lavori pubblici.
“Il congedo obbligatorio per il padre lavoratore – spiega D’Arienzo – è previsto dal 2012 solo i lavoratori dipendenti del settore privato. Il provvedimento autorizzativo, la legge 92/2012, è stato sempre prorogato e la durata è stata elevata da 7 a 10 giorni. Il congedo è però esclusivo appannaggio dei dipendenti privati, visto che per i dipendenti pubblici manca il relativo provvedimento attuativo, che pure era previsto dalla normativa originaria. Il ministro della Pa era stato autorizzato, sentite le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche, ad individuare e definire, anche mediante iniziative normative, gli ambiti, le modalità e i tempi di armonizzazione della disciplina relativa ai dipendenti delle amministrazioni pubbliche. Ma da allora non è accaduto nulla, nonostante il legislatore sia intervenuto aumentando, di volta in volta, il numero di giorni destinati al congedo obbligatorio di paternità.
E’ per questo che ora chiediamo al ministro Brunetta di intervenire, seppure un po’ tardivamente, per sanare questa ingiustificata disparità di trattamento: le tutele connesse alla genitorialità non possono essere subordinate alla natura, pubblica o privata, del datore di lavoro”. (ANSA).

E’ quanto chiedono diciotto senatori del Pd, con un’interrogazione al ministro Brunetta a prima firma del senatore Vincenzo D’Arienzo, capogruppo del Pd nella commissione Lavori pubblici.
“Il congedo obbligatorio per il padre lavoratore – spiega D’Arienzo – è previsto dal 2012 solo i lavoratori dipendenti del settore privato. Il provvedimento autorizzativo, la legge 92/2012, è stato sempre prorogato e la durata è stata elevata da 7 a 10 giorni. Il congedo è però esclusivo appannaggio dei dipendenti privati, visto che per i dipendenti pubblici manca il relativo provvedimento attuativo, che pure era previsto dalla normativa originaria. Il ministro della Pa era stato autorizzato, sentite le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche, ad individuare e definire, anche mediante iniziative normative, gli ambiti, le modalità e i tempi di armonizzazione della disciplina relativa ai dipendenti delle amministrazioni pubbliche. Ma da allora non è accaduto nulla, nonostante il legislatore sia intervenuto aumentando, di volta in volta, il numero di giorni destinati al congedo obbligatorio di paternità.
E’ per questo che ora chiediamo al ministro Brunetta di intervenire, seppure un po’ tardivamente, per sanare questa ingiustificata disparità di trattamento: le tutele connesse alla genitorialità non possono essere subordinate alla natura, pubblica o privata, del datore di lavoro”. (ANSA).

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