PD: LA ‘MALEDIZIONE’ DEL SEGRETARIO, TUTTI DIMISSIONARI DA VELTRONI A ZINGARETTI

Roma, 5 mar (Adnkronos) – Il primo è stato Walter Veltroni, nel 2009:
dimissioni dopo la sconfitta alle regionali in Sardegna con atto di
accusa durissimo nei confronti delle correnti. Da allora si è capito
che quello di segretario del Pd è un mestiere difficile, che non
contempla l’esaurimento del mandato. Perché la ‘sorte’ del primo
leader è toccata a tutti gli altri, tutti dimissionari fino a Nicola
Zingaretti.

      Tornando indietro nel tempo, ha lasciato anzitempo l’ufficio del
Nazareno Pier Luigi Bersani, nel 2013, dopo il drammatico epilogo
della scelta del candidato per il Quirinale, l’assemblea del
Quirinetta, i 101 e la bocciatura di Romano Prodi e Franco Marini.
Stessa sorte per Matteo Renzi, che detiene un piccolo record: due
volte segretario e due volte dimissionario. La prima volta nel 2017,
anche quella volta sulla scia delle polemiche con l’allora minoranza.
Poi nel 2018, in seguito alla tsunami provocato dal referendum
istituzionale che travolse anche il suo governo.

      Il tutto fino all’addio di queste ore di Zingaretti. Alla fine, a
portare al termine il mandato ricevuto sono stati solo i segretari dem
eletti in Assemblea dopo gli addii dei vincitori delle primarie: Dario
Franceschini, che raccolse il testimone da Veltroni; Guglielmo
Epifani, che fece staffetta con Bersani; Maurizio Martina, che gestì
il post Renzi.

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