IL PUNTO: Pd a bivio dopo Zingaretti, governo lavora a vaccini

Roma, 5 mar. – “Se qualcuno pensa sia un bluff, ha
capito male”, “le mie dimissioni sono irrevocabili”. Con qualche
frase consegnata ai principali giornali Nicola Zingaretti
conferma la volonta’, annunciata ieri a sorpresa, di dimettersi
dalla guida del Pd. I leader delle diverse correnti gli hanno
chiesto invece di restare, di cercare nuovamente di ricucire
l’unita’ del partito. Ma la scelta di dimettersi per Zingaretti
e’ stata un modo per suscitare “un chiarimento vero” e dunque
ora l’orizzonte e’ quello dell’Assemblea nazionale del 13 e 14
marzo. Li’, dove ovviamente il segretario ha la maggioranza, si
decidera’ quale sara’ il percorso per uscire da questo impasse.
Le ipotesi vedono per ora Roberta Pinotti, ex ministro della
Difesa, come reggente e nei prossimi mesi un congresso in cui si
sfidino le due linee che finora hanno convissuto in pace armata
nel partito: alleanza con il M5s come strategia contrapposta
alla vocazione maggioritaria con spostamento al centro. I
paladini delle due linee, papabili sfidanti al congresso vengono
individuati in Andrea Orlando e Stefano Bonaccini, ma la strada
e’ ancora lunga, ed entrambi hanno incarichi ben piu’ cruciali
in questa fase di pandemia: ministro del Lavoro uno e presidente
dell’Emilia-Romagna l’altro.
Le dimissioni di Zingaretti e la fibrillazione del M5s mettono
intanto in allarme parlamentari di centrosinistra, commentatori
e osservatori. Il timore e’ che un governo nato senza coloritura
politica prevalente, possa spostare il suo asse verso il
centrodestra e comunque indebolirsi. “Non credo che questo
governo abbia la propensione a svoltare a destra” tranquillizza
il capogruppo Pd Graziano Delrio, “l’agenda Draghi e’ la nostra
agenda”.
A palazzo Chigi prosegue infatti la lotta contro il tempo per
vaccinare la popolazione italiana e sostenere l’economia. Oggi
si terra’ una nuova cabina di regia tra i ministri Mariastella
Gelmini e Roberto Speranza con il capo della Protezione civile
Fabrizio Curcio, il commissario straordinario all’emergenza
Francesco Paolo Figliuolo Regioni, Anci e Province per il nuovo
piano vaccini. “E’ la priorita’. Dobbiamo sincronizzare la
macchina dell’emergenza e il grande lavoro delle Regioni” ha
spiegato il ministro Gelmini. Per questo nei giorni scorsi il
governo italiano ha dato il via a un braccio di ferro con le
aziende produttrici per recuperare il tempo perduto nell’attesa
vana che giungessero le dosi concordate. Nei prossimi giorni si
attendono nuove strette alle misure di contrasto alla pandemia e
c’e’ quindi grande attesa per il dl sostegno che dovrebbe vedere
la luce nei prossimi giorni. (AGI)

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