DOMANI L’INSEDIAMENTO DI BIDEN IN UNA WASHINGTON BLINDATA

Washington (Italpress) 19-Gen-21 Gli occhi puntatiWashington blindata. Una “prima”, per il presidente eletto,
dal programma profondamente rimaneggiato. Da un lato le
restrizioni per il Covid, dall’altro i rischi per la sicurezza
dopo l’assalto di Capitol Hill hanno costretto a pesanti modifiche
sul cerimoniale nel giorno dell’insediamento di Joe Biden e della
sua vice Kamala Harris. L’aria attorno ai palazzi del potere
democratico americano da alcuni giorni sembra immobile.
Un clima surreale avvolge la capitale Usa, con migliaia di soldati
e mezzi blindati che stazionano tra il Congresso e la Casa Bianca.
L’America, divisa come non mai, celebrera’ l’arrivo del 46esimo
presidente dal proprio tinello di casa. Non ci saranno bagni di
folla, la tradizionale parata lungo Pennsylvania Avenue verra’
rimpiazzata da una parata di stelle televisiva.

Idem per l’inauguration ball, il consueto gran ballo di gala
serale. Biden ha dovuto rinunciare al desiderio di arrivare in
treno dal Delaware, omaggio alla sua vita da pendolare dai tempi
in cui era un giovanissimo membro del Congresso. Alla fine, la
lunga giornata d’insediamento potrebbe rivelarsi tra le piu’ brevi
di sempre. Confermato alle 11 (le 17 ora italiana) il giuramento
di Biden e della sua vice dinanzi il Campidoglio. Attesa per il
discorso del neo presidente. Le sue parole potrebbero svelare i
pilastri su cui poggera’ la sua politica per i prossimi 4 anni, a
partire dalle scelte che verranno assunte sull’immigrazione, la
lotta al Covid, gli aiuti contro la crisi e le strategie
internazionali. Sara’ una cerimonia sobria ed essenziale, al quale
parteciperanno tutti gli ex presidenti tranne uno, Donald Trump.
Clinton, Bush e Obama hanno confermato la loro presenza e verranno
accompagnati dalle rispettive ex first lady.
Molto probabilmente ci sara’ il vice uscente Mike Pence. Il
cerimoniale ha spedito numerosi inviti a personaggi vicini a
Trump, uomini di governo ma anche esponenti in rotta con il
tycoon. Ma pare che in molti abbiano comunque preferito declinare
l’invito. Non partecipera’ ad esempio l’ex capo dello staff della
Casa Bianca John Kelly, non ci sara’ l’ex consigliere Don McGahn.
La lista sarebbe lunghissima. Si vedra’ domani chi comporra’ il
parterre, tra sorprese e defezioni. Il dispiegamento di forze, tra
soldati della Guardia nazionale e agenti sara’ tra i piu’ ampi di
sempre. Sono almeno 25 mila gli uomini e le donne della National
Guard impiegate. Il timore di nuovi scontri, memori dell’assalto
del 6 gennaio, aleggia pesantemente.
Per evitare infiltrazioni e scongiurare falle i responsabili della
sicurezza stanno considerando ogni minimo dettaglio, arrivando
persino a rimuovere due soldati della Guardia nazionale perche’
considerati vicini a personaggi dell’estrema destra. Entrare e
girare per Washington con il passare delle ore sta diventando
sempre piu’ complicato. Annunciata la chiusura di piu’ ponti che
collegano la capitale con la Virginia. Il centro della citta’
somiglia sempre di piu’ ad un fortino, dove la democrazia si e’
asserragliata. Isolato quasi quanto Trump, che a differenza dei
suoi predecessori nell’ultima settimana non ha rilasciato
interviste di commiato ai media. Avrebbe soltanto registrato ieri
sera un breve video dalla sala blu della Casa bianca; un filmato
di pochi minuti, realizzato con i reduci di uno staff falcidiato
dagli addii. Il video verra’ reso noto oggi; pare che contenga una
rapida analisi della sua attivita’ amministrativa, in cui
vanterebbe i successi della sua amministrazione e in cui
parlerebbe del futuro: suo, della nazione e del prossimo governo.
E chissa’ se nel video concedera’ l’onore delle armi a Biden.
Improbabile, ma con “The Donald” tutto e’ possibile.


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