ROMA. CGIL, CISL UIL: “PARTI SOCIALI ESCLUSE DA CONFRONTO SU BILANCIO 2021-2023 DELLA CAPITALE”

Le parti sociali sono state escluse da ogni confronto programmatico sul bilancio di previsione 2021-2023: i segretari generali della Cgil di Roma e del Lazio, Cisl Roma Capitale e Rieti e Uil Lazio Michele Azzola, Carlo Costantini e Alberto Civica, esprimono nero su bianco il proprio disappunto in una lettera inviata stamane alla sindaca Raggi, all’assessore al Bilancio Lemmetti e ai capigruppo del Consiglio Comunale sottolineando come in questa assenza di confronto si debba cogliere “una perdurante debolezza elaborativa e programmatica, una persistente volontà autoreferenziale della politica istituzionale della Capitale, nonchè una scarsa trasparenza nelle decisioni della Giunta che, dopo cinque anni di governo, lascia inalterati sul tavolo del prossimo sindaco i problemi strutturali e infrastrutturali della città e un tessuto sociale e solidaristico lacerato e indebolito.” Una scelta, quella del Campidoglio, in controtendenza “rispetto a un contesto sociale italiano ed europeo dove le maggiori istituzioni politiche ed economiche richiamano la necessità strategica di attuare programmi e azioni condivisi attraverso processi decisionali partecipativi da perseguire con un ruolo attivo e propositivo degli attori economici e sociali dei territori”.

“Viene dunque confermata – scrivono i sindacalisti – una totale sottovalutazione del contributo che la contrattazione sociale e territoriale possono offrire in termini di proposte rispetto al ruolo di presidio diffuso che le organizzazioni sindacali svolgono giornalmente sia in relazione ai posti di lavoro e al territorio, sia in relazione all’esteso disagio sociale presente in città. Peraltro, l’emergenza Covid-19 oltre all’emergenza sanitaria accentua anche le pregresse problematiche della Capitale: è infatti evidente che la crisi sanitaria si trascina dietro una serie di problemi sociali, economici, politici, culturali, ambientali e istituzionali, che sono da tempo presenti nella nostra società ma che ora la pandemia ha amplificato. Per intervenire in una logica di progressiva riduzione delle disuguaglianze quindi non basta concentrarsi sull’emergenza sanitaria e sociale ma bisogna rileggere le politiche e ripensare i nostri interventi passati e investire le risorse sul sociale in modo innovativo. Sarebbe gravissimo se, come rileviamo da una prima lettura della proposta di bilancio, fossero confermati i tagli a importanti capitoli di bilancio come la spesa sociale dei municipi. Analoga riflessione si può fare sul lavoro e lo sviluppo; le statistiche ci confermano il perdurare di una tendenza di lungo periodo di perdita di valore aggiunto delle produzioni, di riduzione dei redditi da lavoro, di crescita del lavoro precario e saltuario, di scarsa o nulla capacità attrattiva della città rispetto agli investimenti internazionali su segmenti di servizi e produzioni ad alta intensità di lavoro e capitale”. “Nel merito – concludono – sarebbe stato opportuno un confronto rispetto alle nuove idee, nuove infrastrutture, nuovi servizi e nuovi progetti per costruire una città all’altezza della sua storia, in una programmazione che metta al centro le persone e i loro bisogni, senza scontri generazionali ma creando i giusti equilibri in una logica di diffuso progresso economico e sociale”. Sui tagli alle politiche sociali nel bilancio del Campidoglio – tagli che per il 2021 ammontano a 190 milioni di euro – si e’ tenuta oggi una manifestazione di Cgil, Cisl e Uil, insieme alle cooperative Agci Solidarietà Lazio, Confcooperative- Federsolidarietà Lazio e Legacoopsociali Lazio.

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