COVID. VERTICE NOTTURNO COI CAPIDELEGAZIONE, LINEA DURA SU SPOSTAMENTI VIETATI ANCHE SPOSTAMENTI TRA COMUNI IL 25, 26 E CAPODANNO

(DIRE) Roma, 2 dic. – Prima un’apertura, su pressing dei
capigruppo di maggioranza. Poi il ritorno alla linea del rigore
sulla base delle considerazioni esposte al tavolo di governo in
particolare dal ministro Roberto Speranza.
   Con l’Italia che si appresta ad entrare in fascia gialla
‘rafforzata’, lo stop alla mobilita’ tra regioni scattera’ il
giorno 21 dicembre. Ma se il vertice di ieri pomeriggio tra il
premier Giuseppe Conte e i capigruppo di maggioranza aveva fatto
registrare la possibilita’ di deroghe per i ricongiungimenti e le
seconde case, la riunione di governo coi capidelegazione dei
partiti (Franceschini, Bonafede, Bellanova, Speranza), conclusasi
nella notte, torna alla linea dura, la stessa illustrata dal
ministro Francesco Boccia alle regioni e anticipata da Speranza
in varie occasioni.
    Fermo restando che sara’ mantenuto il coprifuoco alle 18, dal
21 dicembre dovrebbero essere consentiti solo gli spostamenti per
il rientro dei residenti o per il rientro al domicilio. Inoltre
nei giorni centrali delle feste, il 25, il 26 dicembre e il 1
gennaio non saranno consentiti spostamenti tra i Comuni. Sui
ricongiungimenti la discussione e’ ancora aperta solo per quanto
riguarda possibili deroghe, ad esempio sui familiari di primo
grado di anziani soli. Discussione ancora aperta sulla scuola. Il
premier aveva chiesto di ponderare un’apertura prima di Natale
anche per le superiori. Un atto simbolico per sugellare la
continuita’ formativa nelle classi. Ma il punto e’ stato
‘congelato’, in attesa di sentire oggi il parere delle Regioni.
   Italia viva ottiene invece l’apertura dei ristoranti a pranzo
nei giorni di Natale e Santo Stefano. Restano chiusi gli impianti
sciistici.
   Oggi e’ previsto un nuovo confronto con le regioni, coi
capigruppo di maggioranza e il consueto punto coi
capidelegazione. Decisiva sara’ anche l’accoglienza che il
Parlamento riservera’ alle comunicazioni del ministro Speranza in
mattinata alla Camera, nel pomeriggio al Senato. Il dpcm in
vigore scade domani. Entro la mezzanotte di domani il premier
dovrebbe firmare il nuovo testo.

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