L’IMPORTANZA DEL RAPPORTO UMANO TRA CITTADINI ED AMMINISTRAZIONI COMUNALI

Chi non ha mai letto una bolletta del gas o della luce elettrica, di qualsiasi operatore sul mercato?
Si, a parte i più giovani che vivono con i genitori, lo abbiamo fatto quasi tutti e a parte il netto da pagare non ci abbiamo capito nulla. E un qualsiasi tributo erariale ha i medesimi requisiti: è da pagare ma non è da
comprendere.
Si sommano cifre che corrispondono a sigle misteriose, indecifrabili ai non addetti e che in modo dubbio pare che siano invece la chiara e dettagliata esposizione di come si suddivide un pagamento che
comprende diritti erariali ed altri costi aggiuntivi fino a raggiungere il totale.
Contribuisce a generare fiducia nel cittadino, fiducia verso l’ente che emette questi tributi?
No, per niente. Anzi genera sconforto e sospetto.
L’avvento della comunicazione telematica, ovvero il rapporto semplificato tra utente ed ente erogatore di servizi( facciamo conto sia il comune di residenza) , che consente di informarsi, domandare, ricevere risposte, chiarimenti e suggerimenti tramite le mail certificate o meno ha favorito il cittadino?
No, non è successo per tutti i cittadini.
Perché ci sono cittadini che debbono chiedere poco o niente, e sono naturalmente le classi più abbienti e meglio inserite nei meccanismi sociali e ci sono cittadini in affanno, non solo economico ma anche culturale.
Che faticano a scrivere in modo correttissimo una richiesta, non sempre comprendono bene una risposta scritta in linguaggio amministrativo e non conoscono il processo che regola il rapporto tra amministrazione
e cittadino.
Quello che manca è il rapporto umano tra enti e chi vive la vita normale.
La telematica piace a chi è mentalmente e culturalmente in grado di utilizzarla a proprio vantaggio, altrimenti serve il rapporto umano, che non potrà mai essere del tutto sostituito da una macchina per quanto sofisticata.
Nulla può generare fiducia quanto il rapporto diretto, non mediato, tra chi deve chiedere e chi deve rispondere specialmente se chi chiede non ha tutti gli strumenti necessari a sentirsi alla pari con un sistema che risponde, che dovrebbe essergli utile.
Una delle cose che la prossima amministrazione del nostro comune deve fare, dando per scontato che verremo fuori da ogni restrizione dovuta alla pandemia da Covid19, è di riabilitare il rapporto umano tra
amministrazione e cittadini e non tramite regolamenti che impongono il sorriso stampato in faccia ma accogliendo bene , fisicamente e mentalmente, tutta la città che vuole spiegazioni, accessi, chiarimenti e
aiuto.
Perché di questo si tratta: di chiedere e ricevere aiuto, comprensione.
Senza privilegi per alcuno e senza esclusioni per alcuno , insomma per tutti.
Credo che solo attraverso il recupero dei rapporti umani si può ritenere definitivamente inutile ogni populismo e ogni divisionismo che non sia politico .
E’ un impegno serio, da non trascurare e da mettere come chiave di linguaggio del prossimo messaggio della buona politica alla città di Latina.
Agostino Mastrogiacomo
Presidente Acli Terra di Latina

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