l PUNTO = Conte, no schiaffi a Regioni, fermare treno contagi

(AGI) – Roma, 6 nov. – Con le nuove misure il governo “non sta
dando schiaffi a nessuno, non c’e’ una deliberata volonta’ di
penalizzate aree del Paese a discapito di altre”. L’obiettivo e’
quello di “rallentare un treno che sta correndo e che abbiamo
gia’ provato a fermare”. Il presidente del Consiglio interviene
al food festival del Corriere della Sera e risponde alle
proteste e alle critiche seguite alla pubblicazione dell’ultimo
decreto che entrera’ in vigore alla mezzanotte di oggi. “Siamo
intervenuti gia’ con dei riduttori di velocita'” con i
precedenti dpcm, aggiunge Giuseppe Conte, “ma questo treno
rallenta ancora molto poco. Se non intervenissimo ci arrivera’
addosso e le conseguenze economiche sarebbero ben peggiori e
molto piu’ prolungate”. Le misure introdotte “confidiamo che
siano limitate a qualche settimana. Se riusciamo a contenere la
curva del contagio, potremo affrontare le settimane che ci
aspettano con un margine di serenita'”, sottolinea ribadendo che
far ripartire i consumi sotto Natale “sarebbe molto utile per
l’intera economia nazionale”. Dialogando con lo chef Massimo
Bottura, che nei giorni scorsi gli ha inviato una lettera a nome
del mondo della ristorazione, Conte ricorda che il sistema di
monitoraggio “e’ stato condiviso e alimentato dalle Regioni. Lo
applichiamo per la prima volta dopo una sperimentazione di sei
mesi. Siamo nelle condizioni di dosare le misure” restrittive e
di “graduarle alle condizioni di rischio dei singoli territori”.
Il premier riconosce anche di comprendere “il senso di
ingiustizia” patito dagli imprenditori che nelle scorse
settimane hanno investito per adeguarsi alle precedenti
normative, e replica a chi sostiene che il governo non abbia
fatto nulla per prevenire la seconda ondata: “Abbiamo investito
tanti miliardi su scuola, trasporti, universita’, abbiamo
prorogato lo Stato di emergenza, abbiamo vincolato tutti al
rispetto dei protocolli, anche in spiaggia. Nonostante questo la
pandemia e’ arrivata. Non ci si limiti dunque a guardare solo
alla propria dimensione. Adesso – e’ l’appello che lancia –
dobbiamo adottare delle misure diversamente graduate”.

Oggi il Cdm esaminera’ il decreto Ristori
bis, annuncia ancora e ricorda le altre misure economiche come
l’azzeramento della seconda rata Imu, il credito d’imposta per
gli affitti di ottobre, novembre e dicembre, la decontribuzione
al 100% per i neo assunti under 35 – che sara’ inserita nella
legge di bilancio -, la Cassa integrazione Covid che garantira’
“protezione e sicurezza anche psicologica ai lavoratori” e il
blocco dei licenziamenti fino a marzo 2021. Sull’Iva avverte:
“Portarla al 4% costa vari miliardi, che non possiamo mettere
sul tavolo. Un intervento cosi’ secco lo vedo complicato ma vedo
una rimodulazione piu’ complessiva nell’ambito di una riforma
fiscale”.
“Stiamo imponendo dei sacrifici economici e dobbiamo
corrispondere indennizzi e ristori e creare una cintura di
protezione da parte dello Stato per stringere i denti in queste
settimane e affrontare il futuro con fiducia e maggiore
serenita’. Questo non alleviera’ il disagio – ammette – ma
dobbiamo guardarci negli occhi e dirci che non possiamo tenere
aperte le nostre attivita’ economiche, specie quelle che
stimolano alla socialita’, quando un treno ci sta correndo
addosso”.
“Lo Stato e’ un’azienda che riceve delle entrate: abbiamo fatto
uno scostamento di 100 mld per garantire la tenuta sociale ed
economica del Paese. Ma differire tutte le prospettive di flussi
di cassa che entrano significa compromettere i flussi di cassa
che escono. Stiamo facendo tutto il possibile e continueremo a
farlo” assicura infine.

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