LAZIO: GHERA (FDI), ‘BOCCIAMO PIANO RIFIUTI ZINGARETTI, OBIETTIVI IRREALIZZABILI

“Si punti a porta a porta, vuoto a rendere, meno imballaggi,
piccoli impianti di prossimità e studio epidemiologico residenti
territori con impianti e discariche. Assenza di un piano rifiuti regionale,
continuo rimpallo di responsabilità tra il presidente della Regione
Lazio Nicola Zingaretti e la sindaca di Roma, Virginia Raggi conditi
da una mancata strategia in tema di politiche di rifiuti da parte
della governance della Regione per quanto riguarda gli investimenti
per la raccolta differenziata, il trattamento negli impianti e lo
smaltimento. E’ il quadro dipinto da Fratelli d’Italia che nel
denunciare il “ritardo” con cui è giunto all’esame del Consiglio
regionale il nuovo Piano di gestione dei rifiuti, in conclusione nei
prossimi giorni, rileva “l’ulteriore forzatura di impedire l’analisi
degli emendamenti e delle proposte delle opposizioni in Commissione”.

“Abbiamo bocciato il Piano presentato dalla Giunta Zingaretti: non è
attendibile perchè si prefigge obiettivi irrealizzabili come
conseguire il 70% della raccolta differenziata entro il 2025,
obiettivo ottimistico a fronte delle misure messe in campo, posto che
alla data odierna la media regionale è intorno al 47%, con Roma al 42%
di raccolta differenziata”, dice all’Adnkronos Fabrizio Ghera,
capogruppo Fdi e consigliere regionale del Lazio.

Tra le criticità, anche l’assenza di politiche industriali semplici ma
concrete destinate alla raccolta differenziata e alla riduzione della
produzione di rifiuti. Da cui conseguono proposte: “come la raccolta
domiciliare porta a porta, il vuoto a rendere su vetro e plastica; o
troppi imballaggi? – prosegue Ghera – Involucri più pesanti degli
oggetti che contengono? Puntiamo ad accordi con la grande e la media
distribuzione per la riduzione degli imballaggi; per sostenere
economicamente la realizzazione di attività imprenditoriali destinate
principalmente ad attività di riciclo e riuso”. (segue)

E poi “basta con i grandi impianti ed i forti miasmi –
afferma – Puntiamo sul piccolo, che sia di prossimità, anche a livello
condominiale, anche nei palazzi partendo dai trita rifiuti in cucina”.
Mentre si denuncia “uno scontro costante tra Regione e Comune nella
individuazione dei siti degli impianti e nella definizione degli
ambiti territoriali ottimali, con specifico riferimento al Sub-Ato di
Roma Capitale” e si richiede “studio epidemiologico sulla popolazione
residente nei territori interessati da impianti e discariche”.

Fdi, per quanto riguarda gli impianti, intende “privilegiare la
gestione pubblica di quelli di trattamento e smaltimento dei rifiuti
nel quadro della strategia tendente ‘verso rifiuti zero’ per
l’attuazione di un ciclo virtuoso dei rifiuti secondo i principi
dell’economia circolare – si legge in una nota – favorire la
partecipazione dei cittadini e dei Comitati ai processi decisionali e
trasparenza delle procedure; favorire la realizzazione di impianti di
compostaggio , non meno di 4 impianti di compostaggio per Ambito di
Roma, prescrivendo che gli stessi siano realizzati di piccole
dimensioni”.

Inoltre: “sostenere economicamente la realizzazione di impianti di
compostaggio domestico e di comunità con la previsione di una
sostanziale riduzione della tariffa dei rifiuti per cittadini ed
imprese al fine di incentivarne il ricorso e di ridurre la produzione
di rifiuti; semplificazione delle procedure per autorizzazioni
impianti, assicurando tempi certi alle imprese e agli operatori del
settore; sostegno alla realizzazione dei centri di raccolta comunali;
incentivare la realizzazione dei centri Raee (apparecchiature
elettriche ed elettroniche)”. (di Roberta Lanzara)

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(Fonte foto: dire.it)

 

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