La prevenzione a scuola

È sempre stato molto difficile fare prevenzione a scuola in quanto spesso gli interventi devono riguardare degli specifici comportamenti a rischio della popolazione giovanile: consumo di droghe, uso di alcol, disturbi alimentari, violenza giovanile in tutte le sue manifestazioni sociali, devianze in genere.
La gioventù è in continuo cambiamento, gli adolescenti di oggi sono molto diversi da quelli di una decina di anni fa ma hanno bisogno di percorsi di prevenzione scolastica.
L’azione preventiva deve percorrere strade differenti ma parallele, sia sotto il profilo metodologico sia nell’ancoraggio epistemiologico, asso portante dell’azione stessa.
Assume grande valenza la comunicazione informativa ed i professionisti che vi ruotano all’interno che fungono da adulti di riferimento per gli studenti e per il corpo docente; i professionisti esperti delegati in questo arduo compito sono lo psicologo, il medico, il pedagogista i quali devono mettere in atto tramite il loro bagaglio esperenziale le proprie competenze per ottimizzare il lavoro di prevenzione che inevitabilmente confluisce in un lavoro di informazione e formazione.
Sappiamo che tutti gli adolescenti hanno bisogno di una base sicura, anche se spesso i loro comportamenti pare abbiano significati differenti in quanto respingono le figure genitoriali, ma poi hanno una forte esigenza di avere una guida dietro le quinte.
Spesso l’agito deviante di un minore è strettamente collegato alla mancata conoscenza delle conseguenze di ciò che sta mettendo in atto, del male che può inferire, del danno che produce a se stesso e delle conseguenze legali che i suoi comportamenti possono avere.
L’informazione può essere trasmessa all’interno del gruppo classe in cui si studiano e si lavora sulle dinamiche emozionali tra i componenti oppure sui singoli minori “a rischio”.
La scuola diviene una grande risorsa in quanto gli stessi docenti, al giorno d’oggi, sono molto capaci a modulare le proprie conoscenze sulle modalità di apprendimento e le conoscenze relative al contesto classe.
All’interno della scuola, come luogo di apprendimento e generatore di alti fattori di sviluppo sociale, il minore ritrova un mondo adulto familiare pronto ad accoglierlo e contenerlo.

Dr. ssa Alessia Micoli
Psicologa Criminologa

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