L’importanza di giungere alla “fase 2” psicologicamente preparati

La costrizione obbligata all’interno delle mura domestiche dovuta all’emergenza sanitaria causata dal coronavirus sta per scemare, finalmente l’accesso al mondo esterno sta per avvicinarsi, seppur accadrà con parametri e precauzioni differenti.

Dobbiamo ri- adattarci alla vita che avevamo dovuto, obbligatoriamente, lasciare, e dovremo affrontare numerosi cambiamenti.

Molte persone, durante la quarantena forzata, si sono rivolte a figure professionali come lo psicologo per cercare di far fronte a momenti di angoscia e nervosismo ed ecco che le nove richieste sembrano simili, in quanto questa nuova fase sta facendo generare molta angoscia ed ansia e la sintomatologia che intacca l’equilibrio psicologico è sempre in atto.

La “fase 2” porta nuovamente le persone di fronte all’incertezza del futuro.

La “fase 2”,che tutti aspettavamo, genera una mancanza di controllo sul domani, sul lavoro, sulla nuova quotidianità e la percezione del rischio di altri eventuali contagi, purtroppo, è sempre in agguato.

Lo stato mentale di disagio che viene inquadrato come paura deve essere assolutamente elaborato in quanto può far insorgere altri problemi personali e sociali nuovi quali: incomprensioni con il partner, separazioni, discussioni con i figli, isolamento sociale, cyberbullismo, violenza domestica, gesti di autolesionismo.

È importante riuscire contattare un professionista, senza remore in quanto l’esperto è quello psicologo che ha quel bagaglio conoscitivo ed esperenziale in grado di poter lavorare sulla resilienza che ognuno deve attivare per fronteggiare eventi fortemente stressanti; il tutto avverrà tramite una comunicazione importante, semplificata.

Lo psicologo, che ha un’ottima capacità di indagine, lavorerà sull’autoconsapevolezza dell’individuo che espone i propri dubbi e i propri stati negativi, ovvero favorendo il contato con se stesso, con i propri pensieri e le proprie emozioni.

La riformulazione del tutto è essenziale per riuscire ad affrontare ogni periodo problematico, i contatti non devono avvenire per forza vis a vis, difatti sono molti gli psicologi che conducono i colloqui, in modo strutturato, tramite piattaforme digitali.

Dr. ssa Alessia Micoli

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