CORONAVIRUS. CONFAGRICOLTURA LAZIO: OK LIQUIDITÀ MA RIFORMARE SISTEMA “SERVONO TESTO UNICO AGRICOLTURA, PIANO E RIFERIMENTO AMMINISTRATIVO”

(DIRE) Roma, 17 apr. – “Possiamo mettere tutto l’impegno che
vogliamo ma è complicato portarlo a terra se una macchina
funziona male. L’emergenza Covid ci ha detto che c’e’ una Regione
che si è comportata come ha dovuto, il problema è capire che la
struttura organizzativa come quella attuale che va modificata”.
Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Lazio, Alessio
Trani, parlando nella commissione regionale Agricoltura e
Ambiente.
“Il vicepresidente Leodori la scorsa settimana ci ha parlato
della necessità di riaprire dei percorsi normativi e bisogna
valutare la possibilità e la disponibilità del Consiglio
regionale di mettersi in moto su questo- ha spiegato- Dare
liquidità è necessario, ad esempio per gli agriturismi, come
pure per la ripartenza intervenire sulla semplificazione sia per
la disponibilità nella ricezione che nella somministrazione
degli alimenti e anche nello svincolarsi da certe normative che
li costringono a spendere più di quello che potrebbero. A breve
presenteremo su questo un documento che possa aiutare
l’agriturismo, che e’ il settore che sta soffrendo di più. Ma se
diamo liquidità senza sistemare la macchina, significa sprecare
energie. Proviamo a fare quello che serve ma anche a mettere in
piedi un percorso legislativo”.

Le proposte di Confagricoltura Lazio sono
tre: “intraprendiamo un percorso che ci porti ad avere un testo
unico legislativo per l’agricoltura del Lazio; insieme a questo
c’e’ il tema del piano agricolo regionale, indispensabile per
programmare una ripartenza e individuare in questo strumento
l’obiettivo dove si struttura la programmazione dell’agricoltura
e dell’agroalimenatre regionale; l’unico riferimento
amministrativo per il settore agricolo deve diventare la
direzione regionale, che attraverso il Par farà la
programmazione. Se in questo periodo di vacatio tra una
programmazione e un’altra, che evidenzia difficoltà
organizzative e di struttura, riusciamo a lavorare su questo
metteremo in condizione il settore agricolo e quello
agroalimentare di ripartire ed essere competitivo col resto del
mondo”.
Secondo Trani “il Covid cambierà il mondo e drammatizzerà di
più la competizione internazionale ma noi abbiamo grandi punti
di forza nell’agroalimentare e se riusciremo a mettere in piedi
un piano agricolo regionale, un’unica programmazione e un unico
riferimento amministrativo potremo mettere su quella struttura di
distretti produttivi, di settore, di filiere costruite su
un’economia e una finanza solida su cui destinare gli
investimenti del Psr. La lezione che ci ha dato il passato e’ che
non si riesce a costruire una macchina organizzata solo con le
misure del psr, che e’ il finanziamento di una programmazione e
non il contrario”.

 

trani
(Fonte foto: lopinionista.it)

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