CORONAVIRUS. AGCOM: BENE PROGETTO FACEBOOK DI FACT CHECKING SU WHATSAPP

 
(DIRE) Roma, 2 apr. – L’Autorita’ per le Garanzie nelle Comunicazioni, relatore il Commissario Antonio Nicita, ha
inserito all’interno del monitoraggio delle iniziative di auto-regolamentazione delle piattaforme on-line volte a
contrastare la disinformazione sulle tematiche Covid-19, un progetto proposto da Facebook, basato sulla sperimentazione di un nuovo servizio di fact-checking su WhatsApp relativo a notizie e
informazioni riguardanti il nuovo coronavirus.
Il progetto, presentato al Tavolo permanente Agcom ‘Piattaforme Digitali e Big Data’, si basa su un autonomo accordo tra Facebook e un fact-checker indipendente, selezionato dalla piattaforma e gia’ partner del Facebook Third-Party Fact-Checking
Program e membro dell’International Fact Checking Network di Poynter.

Il Fact-checker selezionato da Facebook e’ ‘Pagella Politica’, che operera’ attraverso un progetto ad hoc denominato ‘Facta’. Dotato di un profilo WhatsApp e di una numerazione dedicata (+393456022504), Pagella politica/Facta ricevera’ le
segnalazioni da parte di quegli utenti della piattaforma che vorranno sottoporre contenuti alla verifica di autenticita’,
assumendosi la responsabilita’ sulla valutazione del contenuto e
sui criteri adottati a tal fine.
In sostanza un utente che riceve un’informazione o un contenuto dedicato alla tematica Covid-19 potra’ inoltrarlo per
una verifica al numero WhatsApp dedicato: il fact checker inviera’ una notifica all’utente che ha trasmesso la richiesta e,
in caso si tratti di una notizia falsa, pubblichera’ il risultato dell’analisi sul sito web. Facta, inoltre, aggiornera’
costantemente la piattaforma WhatsApp sulle informazioni verificate sul Covid-19 e, agli utenti che lo richiederanno,
inviera’ un messaggio sul resoconto giornaliero delle analisi effettuate e pubblicate sul sito.
L’Autorita’, nell’esprimere apprezzamento per la sperimentazione annunciata, in ragione della circostanza che
servizi di messaggistica quali WhatsApp sono stati recentemente veicoli di disinformazione sul tema coronavirus, si riserva il monitoraggio dell’attivita’ per gli aspetti di propria competenza, ivi inclusi quelli relativi all’utilizzo dei dati e
all’efficacia della misura nel contrastare la disinformazione.
Secondo Agcom, questo progetto pilota, compatibilmente con le prescrizioni del Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR), potrebbe rappresentare una best practice in quanto
l’iniziativa sull’approfondimento della veridicita’ di una notizia o di un contenuto, avviene in modalita’ volontaria e
rispettosa delle garanzie di liberta’ di accesso alle informazioni e ai contenuti da parte degli utenti.

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