CORONAVIRUS: DE MICHELI, 'NON CHIUDEREMO I TRASPORTI'

Roma, 14 mar. (Adnkronos) – “Non chiuderemo i trasporti in Italia. Ho firmato i decreti che autorizzano la riduzione del traffico riguardante aeroporti, trasporto ferroviario e di linea su gomma interregionale. Ma non si arriverà a fermare tutto”. È quanto sostiene la ministra dei Trasporti Paola De Micheli in un’intervista ad ‘Avvenire’ in merito all’emergenza Covid-19. “Garantire i trasporti significa garantire l’uguaglianza tra i cittadini e un loro diritto fondamentale. – argomenta De Micheli – I tre criteri che abbiamo fissato per uscire di casa: spese alimentari, salute, lavoro, vanno sostenuti anche attraverso il funzionamento dei trasporti pubblici e privati, grazie ai quali il motore del Paese non si fermerà e gli scaffali di farmacie e alimentari saranno riforniti. È questione di civiltà e, ripeto, di democrazia. Ci sarà un logicori dimensionamento dell’offerta, – aggiunge – ma non la serrata”. “E a ore firmerò le linee guida perché i lavoratori dei trasporti, uomini e donne, – annuncia – cui va la mia più assoluta gratitudine, lavorino in condizioni di sicurezza. La vigilanza sarà rigorosa”. Quanto alla chiusura delle frontiere di alcuni Paesi europei la ministra precisa: “Le frontiere dell’Italia con i Paesi confinanti sono aperte. C’è stato un problema al Brennero ma l’abbiamo superato. Con Francia, Germania e Austria stiamo lavorando strettamente coordinati. Ora è nato un problema con Slovenia, Croazia e Serbia: lo risolveremo“. “Le merci devono continuare a circolare, – spiega – le persone possono continuare a circolare rispettando quei criteri che il governo italiano ha adottato e che sono adeguati anche a livello comunitario: ci si muove per lavoro, salute e approvigionamento alimentare. Sarebbe assurdo che l’Ue facesse cadere Schengen per Covid-19″. “Avremo danni pari a quelli di un conflitto bellico. E serviranno più di 25 miliardi, che sono quanto stanziato per la prima fase dell’emergenza. Da questo punto di vista oggi l’Europa ha dato un segnale importante. Sarà questo il banco di prova dell’unità europea” conclude De Micheli.
 

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