Top 11 Torino 1980/2020 Siamo alla seconda puntata e senza prefazione, da trovare nella prima, passiamo ai miei Top 11 del Torino degli ultimi quarant'anni

1) Luca Marchegiani
Considerato tra i migliori estremi difensori degli anni 1990, è stato soprannominato Il Conte per la professionalità e la signorilità dimostrate nel corso della sua carriera. Esordì e si affermò proprio nel Torino, con cui debutta in Serie A e conquista i primi titoli (una Coppa Mitropa e una Coppa Italia), nel 1993.
Guidato dal preparatore dei portieri Lido Vieri, che dà un importante contributo alla maturazione. Con il Torino disputa la Coppa UEFA 1991-1992, dove gioca tutti i 12 incontri della sua squadra, fino alla doppia finale contro l’Ajax, persa per la regola dei gol in trasferta (2-2 all’andata a Torino, 0-0 nel ritorno di Amsterdam). L’ottima stagione 1991-1992, che vede in Marchegiani il miglior portiere del campionato, gli vale l’esordio in nazionale.
Nell’annata successiva conquista la Coppa Italia superando nella doppia finale la Roma: stavolta la regola dei gol in trasferta arride ai granata, che, dopo aver superato i giallorossi per 3-0 sul proprio campo, vengono sconfitti per 5-2 sul terreno dell’Olimpico, potendo così fregiarsi della loro quinta Coppa Italia. Le presenze totali in granata furono 183, in Azzurro 9, con un secondo posto al Mondiale Usa ’94.
2) Marco Darmian
Terzino che può giocare su entrambe le fasce del campo, nonostante prediliga la corsia destra; la sua duttilità gli permette di giocare anche come difensore centrale, ruolo nel quale peraltro è cresciuto.È dotato di buona qualità di gioco e di senso tattico. Dopo il rinnovo della compartecipazione tra Milan e Palermo avvenuto il 23 giugno 2011, il 12 luglio seguente passa in prestito al Torino, in Serie B. Esordisce in maglia granata in Torino-Lumezzane (1-0) del secondo turno di Coppa Italia. A fine campionato ottiene la promozione in Serie A, dopo aver giocato 33 partite in campionato e 1 in Coppa Italia.
Il 20 giugno 2012 il Palermo riscatta per 500.000 euro dal Milan l’altra metà del cartellino del giocatore e il 5 luglio successivo viene formalizzato il suo ritorno al Torino con la formula della compartecipazione. Coi granata gioca 30 partite in campionato e 2 in Coppa Italia. Il 20 giugno 2013 il Torino acquisisce l’intero cartellino del giocatore risolvendo a proprio favore la compartecipazione. Nella stagione 2013-2014 gioca 37 partite in campionato – concluso con la qualificazione all’UEFA Europa League dopo la mancata concessione della licenza UEFA al Parma – più una presenza in Coppa Italia.
Alla sua prima presenza nella stagione 2014-2015, il 7 agosto 2014, realizza la sua prima rete in ambito internazionale nella partita di ritorno del terzo turno preliminare di UEFA Europa League vinta in casa per 4-0 contro gli svedesi del Brommapojkarna; la seconda arriva l’11 dicembre dello stesso anno, realizzata al Copenaghen. Segna, nel ritorno dei sedicesimi di coppa, il gol decisivo che permette ai granata di battere l’Athletic Bilbao per 3-2 al San Mamès, prima italiana a riuscirci. Segna l’ultimo gol stagionale nel derby vinto dopo 20 anni dalla compagine granata.
Complessivamente con la maglia del Torino ha giocato 151 partite e segnato 6 gol. In Nazionale attualmente vanta 36 presenze ed 1 gol.
3) Roberto Policano
Arrivò dalla Roma al Torino 1989 in serie B, salendo subito in A. Per tre stagioni fu presente in 80 partite con un bilancio di 18 gol. Protagonista nella squadra della stagione 1991-1992 che raggiunse la finale in Coppa UEFA e si piazzerà al terzo posto in Serie A. Un terzino sinistro a tutta fascia con la capacità offensiva di un tornante, molto grintoso e dal sinistro potente e preciso. Un ottimo tiro dalla distanza, tanto da segnare quanto un giocatore d’attacco.
4) Luca Fusi
Proveniva dal Napoli Campione d’Italia di Maradona e giocò da titolare con il Torino dal 1990 al 1994 con un totale di 119 presenze ed 1 gol in campionato. Vinse la Coppa Italia e fu protagonista della cavalcata in Coppa Uefa, segnando anche un gol nella semifinale di ritorno contro il Real Madrid. Giocatore tattico, che assicurava grande equilibrio e tranquillità a tutta la squadra. Era un riferimento al centro del campo davanti alla difesa. In Nazionale 8 presenze, era in rosa agli Europei del 1988.
5) Kamil Glik
Centrale difensivo abile nel gioco aereo, sia in fase offensiva, che difensiva, ma anche nella mobilità, nonostante la stazza, buon fiuto del gol e grinta.
Il 12 luglio 2011, dopo aver sostenuto già degli allenamenti, passa in compartecipazione al Torino. È così il primo calciatore polacco a vestire la maglia del Torino.
Esordisce in maglia granata il 13 agosto in Torino-Lumezzane (1-0) del secondo turno di Coppa Italia, giocando titolare. A fine stagione ottiene la promozione in Serie A, dopo aver giocato 23 partite in campionato (con 2 gol) e una in Coppa Italia.
Il 22 giugno 2012 Palermo e Torino si accordano per il rinnovo della compartecipazione.
Il 31 ottobre seguente, segna il suo primo gol in Serie A, in casa della Lazio, aprendo le marcature segnando di testa su calcio d’angolo. Sempre nella stagione 2012/2013 gioca i suoi primi due derby della mole collezionando altrettante espulsioni (primo giocatore nella storia della serie A ad essere espulso in un derby sia all’andata che al ritorno). Il 20 giugno il Torino acquisisce l’intero cartellino del giocatore.
Per la stagione 2013-2014 è il capitano della squadra dopo la partenza di Rolando Bianchi.Termina la stagione con 34 presenze in campionato – concluso con la qualificazione alla UEFA Europa League 2014-2015 dopo la mancata concessione della licenza UEFA al Parma – e 2 gol, più una presenza in Coppa Italia. Il 25 maggio 2014 rinnova il contratto fino al 2017.
Il 31 luglio 2014 esordisce con la maglia del Torino nelle competizioni internazionali, disputando la gara di andata del terzo turno preliminare di Europa League vinta in trasferta 3-0 contro gli svedesi del Brommapojkarna.
Il 21 dicembre 2014 allo stadio Olimpico di Torino, realizza la sua prima doppietta in Serie A nella vittoria in rimonta sul Genoa per 2-1. La stagione 2014-2015 si rivela molto prolifica per Glik, che con 7 reti in Serie A stabilisce il proprio record personale di marcature.
Complessivamente con la maglia granata ha giocato 171 partite e segnato 13 gol.
In Nazionale 73 presenze e 5 reti.
6)Roberto Cravero
Un libero di grande carisma, pilastro della storia moderna del Torino, il capitano ideale.
Torinese di Venaria Reale, vanta 298 presenze con 18 segnature.
Cresciuto nel Torino, esordì in Serie A il 16 maggio 1982 a 18 anni. Senza disputare alcun incontro la stagione successiva, passò per due anni al Cesena in B. Tornato alla casa madre nel 1985, divenne titolare a partire dalla stagione 1986-1987 e per sei stagioni fu titolare fisso, diventando anche capitano.
Con la maglia granata visse la retrocessione del 1989, il terzo posto in campionato e la finale di Coppa UEFA contro l’Ajax (1992). Passato alla Lazio nel 1992 per 7,5 miliardi di lire, rimase qui per tre anni, tornando a Torino nel 1995 e lasciando poi il calcio giocato con la maglia granata in Serie B nel 1998. Successivamente ha ricoperto più ruoli dirigenziali nel Torino. In Nazionale è stato convocato agli Europei del 1988 senza giocare, ma nell’ Under 21 un oro ed un argento.
7) Antonino Asta
Esterno destro veloce, molto capace in copertura, ma anche con buone proiezioni offensive.
Arrivato nel 1997 in B al Torino dal Monza, all’inizio del campionato non è titolare. La situazione cambia dopo l’arrivo in panchina di Edy Reja al posto dello scozzese Graeme Souness; la squadra svolta e inizia una rimonta che la porta nelle ultime giornate del campionato a essere tra le prime quattro in classifica, perdendo tuttavia la promozione nello spareggio di Reggio Emilia contro il Perugia. Nella prima stagione Asta colleziona 28 presenze in campionato e 3 in Coppa Italia.
La stagione successiva l’allenatore è Emiliano Mondonico, che lancia definitivamente Asta come esterno destro e a fine stagione arriva la promozione in Serie A. Le presenze in campionato di Asta sono 33, condite da 3 gol. L’esordio nella massima serie avviene il 28 agosto 1999 contro il Bologna. A gennaio viene ceduto in comproprietà al Napoli. A fine stagione i granata risolvono a proprio favore la comproprietà.
Alla guida della squadra c’è Gigi Simoni, e Asta inizialmente viene lasciato in disparte dal nuovo tecnico. Con l’arrivo dell’allenatore della Primavera, Giancarlo Camolese, in ottobre, Asta diviene capitano e i granata risalgono dall’ultimo posto al primo. A fine stagione le presenze sono 31 in campionato con 4 reti che portano punti pesanti. In particolare lo scontro diretto in casa contro il Piacenza, risolto dal capitano nei minuti finali della partita.
Decisivo per la promozione in Serie A, nella successiva stagione in massima serie arriva per Asta la convocazione in nazionale. In quella stagione ottiene la qualificazione in Intertoto. In totale ottiene 25 presenze. Il giocatore lascia il Torino nell’estate del 2002.
128 presenze e 7 reti con i granata ed 1 presenza in Nazionale.
8) Vincenzo Scifo
Agli inizi della carriera veniva paragonato a Gianni Rivera, mentre Michele Platini lo definì come il suo unico vero “erede” per caratteristiche tecniche. Effettivamente era un regista, un trequartista, ma non una seconda punta.
Nacque da una famiglia di minatori italiani originari di Aragona, in provincia di Agrigento, emigrati in Belgio nel 1952.
Il Torino lo acquistò nel 1991 dall’ Auxerre in Francia e con i granata giocò 88 partite, mettendo a segno 20 centri. È stato protagonista sia nel raggiungimento della finale in Coppa Uefa, che nella vittoria in Coppa Italia.
Con il Belgio partecipò a quattro Mondiali con 88 presenze e 18 reti.
9) Marco Ferrante
Arrivò al Torino in serie B nel 1996 dalla Salernitana. Nel 1998-1999 mise a segno 27 reti, con cui fu capocannoniere della serie cadetta, stabilendo il record di gol in Serie B in una sola stagione nel dopoguerra, poi battuto da Luca Toni. Quell’anno contribuì alla promozione in Serie A. Nella stagione 1999-2000 segnò 18 reti, insufficienti ad evitare la retrocessione, e nel gennaio 2001 passò in prestito all’Inter.
Tornato tra i granata, vi giocò ancora fino al 2004, totalizzando 235 gare di campionato e 114 reti, che lo fecero diventare il quinto bomber del Torino di tutti i tempi, dietro a Paolo Pulici con 134 reti e davanti a Francesco Graziani con 97. In totale furono 252 le presenze e 123 le reti.
10) Abedi Ayew Pelé
Giocò solo due stagioni con il Torino, una ottima, la seconda con poche presenze, ma come non si fa a non dare un ruolo da titolare al tre volte Pallone d’ Africa? Lo merita per prestigio, ma anche per la splendida stagione 1994/95. Mezzapunta, trequartista, fantasista forte fisicamente e tecnicamente, considerato tra i migliori nella storia del suo Continente e con il Ghana con 73 presenze e 33 reti vinse la Coppa d’Africa 1982 e raggiunse un secondo posto in quella del 1992. Con il Torino 54 presenze e 13 gol.
11) Gianluigi Lentini
Ala veloce dal dribbling facile ed assistman. Cresciuto nelle grandi giovanili granate, nella squadra primavera allenato dal Maestro Sergio Vatta, nato a Carmagnola in provincia di Torino. Giocò con i granata in tre fasi della sua carriera. Esordì nel.1986 con Gigi Radice, rimanendo per due stagioni in A, prima di andare a maturare ad Ancona per una convincente stagione in B. Ritorna al Torino allenato da Emiliano Mondonico in B, è subito promozione, poi due grandi stagioni in A con la vittoria in Mitropa Cup, la finale in Coppa Uefa e la convocazione in Nazionale. Passò al Milan di Berlusconi a suon di miliardi, ma la carriera funestata da incidenti e colorata da gossip. Rientrò al Torino nel 1997 in serie B, dopo una stagione rigenerante con l’Atalanta. È Emiliano Mondonico a volerlo in coppia con Ferrante. Promozione in A e poi due stagioni prima del ritiro.
204 presenze in campionato e 22 reti in Granata e 13 presenze in Azzurro
Anche con questo squadrone vincerei lo scudetto.
Cravero, Glik, Asta, Fusi e Lentini indossarono la fascia da capitano.
Allenatore di quest’epoca? Emiliano Mondonico, due promozioni, una Coppa Italia, una Mitropa Cup e una finale di Coppa Uefa.

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(Fonte foto: wikipedia)

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