Moore vs Durelle

’incontro di boxe si tenne nel dicembre del 1958 quando io stavo per compiere il mio primo anno di vita, Archie Moore , americano nero, difendeva il titolo mondiale dei mediomassimi che deteneva saldamente dal 1952. Aveva 44 anni ed una carriera lunghissima alle spalle mentre il canadese Ivon Durelle , detto il pescatore combattente, aveva 27 anni ed una carriera altalenante che solo negli ultimi due anni precedenti aveva fatto segnare una serie importante di vittorie. Tra gli spettatori presenti, i giornalisti e gli appassionati di tutto il mondo collegati per le sorti dell’incontro nessuno si sarebbe sognato di assistere ad uno degli incontri più incredibili di tutta la storia della boxe.
Ma chi erano i contendenti?
Archie Moore è stato una leggenda della boxe. Il pugile con la più lunga carriera di ogni tempo ( si è ritirato a 50 anni, nel 1962 dopo 28 anni di combattimenti e 220 incontri) e con il più alto numero di vittorie per ko ( 131).
Pochi personaggi dello sport, anzi forse nessuno, possono vantare un palmares ricco di cadute, rientri ascese , conquiste, inciampi, abbandoni e poi rientri e così via come Archie Moore.
Se esiste un esempio che incita a non abbattersi mai nello sport come nella vita ecco, Archie Moore ne è stato l’incarnazione vivente.
Ha combattuto 3 volte per il titolo mondiale dei massimi e con chi?
Contro Marciano( spedendolo al tappeto alla seconda ripresa, cosa successa solo un’altra volta nella storia del grande Rocky) contro Floyd Patterson e contro Muhammad Alì, allora Cassius Clay.
Perdendo sempre ma sfidando anche la sua età, altre che i campionissimi.
Ivon Durelle era dotato di una tenacia indomabile, insieme ad un carattere che indulgeva alla tristezza.
Nella prima ripesa di un incontro combattutissimo Moore fini al tappeto due volte( contato fino al 9) e ci finì anche nella 4° ( sempre due volte). Nella sesta ci cascò ancora ma incredibilmente tra un ginocchio appoggiato , una presa e una serie di pugni di difesa restò in piedi e dopo aver atterrato tre volte successivamente ” il combattente pescatore” lo finì definitivamente nell’11ma.
Questa storia cosa dice?
Che non è mai finita, neanche quando sembra proprio che non ci sia niente da fare.
Il coraggio e la determinazione sono molto e senza queste attitudini è impossibile vincere ma senza l’umiltà e la serena accettazione che la sconfitta si supera solo con una nuova vittoria non si può che mettere in campo che siamo destinati a perdere definitivamente, prima o poi.
El Merendero.

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