Storie di calcio: il secondo Pescara di Galeone in serie A

La domanda ripetuta era: come si fa a fare quattro gol al Milan scudettato di Capello, Baresi e Van Basten e a perdere la partita? All’Adriatico Pescara – Milan finì 4 – 5. Un’altra domanda: può una squadra battere 5 – 1 la Juventus allenata da Trapattoni e vincitrice della Coppa Uefa e retrocedere? Queste due perplessità raccontano il Pescara ’92/’93, il secondo di mister Galeone in serie A. Era una neopromossa, aveva raggiunto il secondo posto in serie B l’anno precedente dietro al Brescia. Una squadra matta, allegra, direi più che altro Allegri… Infatti era proprio il futuro allenatore della Juventus a giocare a centrocampo e ad essere il capocannoniere della squadra con 12 reti. La mediana, poi, aveva un grande pilastro del Brasile che sarà campione del Mondo nel 1994: Carlos Dunga. Il terzetto titolare comprendeva Palladini, il calciatore con più presenze nella storia del Pescara. Un centrocampo veramente di alto livello. Savorani e Marchioro i primi due portieri a soffrire dietro ad una “difesa offensiva”. Il campione d’Europa danese Sivabaek, lo storico centrale della Roma Righetti, il senegalese Mendy, Dicara, Alfieri, Rosone e il terzino di spinta Nobili dal sinistro a lunga gittata. Il centrocampo si completava con Impallomeni, De Juliis, Ferretti, Ceredi, Epifani, Pinciarelli, Del Toro, Zironelli e il grande vecchio Sliskovic. Quest’ultimo era un fantasista bosniaco giramondo del primo Pescara di Galeone, che ritornò a fine carriera a riprovare emozioni in riva all’Adriatico. Il tridente titolare era composto dal grande Borgonovo, punta centrale, affiancato da Edi Bivi e Massara. Gli altri attaccanti erano: Martorella, Monelli, Compagno ed Aureli. Antonio Martorella da Pescara merita di essere citato perché è uno dei due giocatori nella storia del calcio italiano ad aver segnato in tutte le categorie dalla terza serie alla A. L’altro è stato il sardo Marcello Diomedi. Per la cronaca Martorella segnò un gol nel 5 – 1 alla Juventus, partita che seguii incredulo, ascoltando la mitica “Tutto il Calcio minuto per minuto”. Quel Pescara sconfisse anche Roma e Napoli, ma arrivò ultimo, diciottesimo, segnando 47 gol, ma subendone 75. Nonostante tutto, nonostante il risultato finale, quella follia calcistica e piacevolmente indimenticabile. Galeone non terminò il Campionato, alla venticinquesima giornata fu esonerato subentrò Giacomo Zucchini, che si guadagnò la conferma per la stagione successiva in B proprio grazie alle vittorie su Napoli e Juventus a fine stagione. I gol con il pallottoliere, prodezze tecniche in libertà, pochi risultati, anche quelli incredibili, ultimo posto eppure quella squadra non sarà mai ultima nei ricordi.
Nictav

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