PD: ZINGARETTI APRE CONGRESSO IDEE, SPRONA GOVERNO E ‘PUNGE’ RENZI/ADNKRONOS. ‘Rispetto per travaglio M5S’ – ‘IV decida se sta con noi o con Salvini’ – al lavoro per campo progressista alternativo a destre

Roma, 7 feb. (Adnkronos) – Il congresso si farà e si farà prima delle
regionali di fine primavera. E non sarà un congresso per eleggere un
segretario, ma ‘a tesi’, sulle idee e le proposte, insomma. Aperto,
anche a chi non è del Pd. Nicola Zingaretti in Direzione chiarisce il
percorso dem dei prossimi mesi, accennato nelle scorse settimane. Un
percorso che intende affrontare con una nuova segreteria, unitaria,
quindi con l’ingresso della area Lotti-Guerini, finora in minoranza
dopo l’ultimo congresso.

Si parte dalla prossima assemblea nazionale (dove sarà eletta
presidente una donna, propone Zingaretti) “con un voto e un
regolamento” per arrivare a fine aprile con una due giorni con
l’approvazione di un manifesto per l’Italia di domani. In mezzo, lo
sforzo di coinvolgere le persone in questo ‘congresso delle idee’. Per
anni, dice Zingaretti, “abbiamo chiamato le persone ai gazebo a votare
sulla scelta dei leader. Ora dobbiamo chiamarli non solo a votare ma a
discutere su un progetto e su idee da mettere in campo. Un ‘occasione
rivolta a noi ma anche a chi del Pd non e’. Una vera e propria
costituente delle persone e delle idee”.

Questa la parte dedicata al partito, nella relazione del segretario.
Ma Zingaretti ha parlato a lungo anche di governo, del ruolo del Pd
nel governo, del campo progressista alternativo alle destre da
costruire e delle regionali. Ben 6 regioni andranno al voto e il
segretario dem si rivolge così agli alleati: “Mi permetto di dire: non
si lasci ancora da solo il Pd a combattere contro le destre, facendo
finta di non vedere la valenza non solo locale ma anche nazionale che
avrà lo scontro nelle sei regioni che vanno al voto”.

(Adnkronos) – Sul governo, la sintesi è che il Pd ci crede, ma
l’esecutivo deve fare le cose per andare avanti. Zingaretti rivendica
il risultato raggiunto sulla prescrizione: ”Sulla prescrizione
abbiamo fatto un enorme e decisivo passo avanti”. E poi indica come
priorità un piano per il lavoro da realizzarsi insieme alle imprese e
ai sindacati. E poi semplificazione dello Stato, investimenti verdi e
digitalizzazione, scuola, ricerca e sanità. Sugli alleati, Zingaretti
ripete più volte di rispettare il travaglio dei 5 Stelle. Mentre su
Italia Viva i toni si scaldano: Renzi decida se stare con noi o con
Salvini, intima il segretario dem.

”Io difendo e mi sento pienamente partecipe dell’azione di governo di
questi mesi'” ma ‘”ora il governo deve accelerare, non siamo disposti
a temporeggiamenti. Noi siamo pronti”, dice Zingaretti e incalza:
”No ad allungare la vita a un Parlamento in stato puramente
vegetativo”. E neanche ipotizzare “trasformismi” per allungare la
legislatura: ”Nessuno pensi di allungare la legislatura con soluzioni
improvvisate e trasformismi”.

Sui 5 Stelle, il segretario Pd dice di non voler “lucrare” sulle
difficoltà altrui: “Oggi appare chiaro che il dibattito in M5s dipende
dal disagio dell’esistenza di diverse posizioni che convivono in quel
movimento, che era più semplice tenere insieme stando all’opposizione,
ma difficili da far convivere una volta al governo. Rispettiamo il
travaglio dei 5 Stelle sapendo che non potrà durare a lungo. Il Pd non
vuole lucrare ed essere onnivoro sulle difficolta’ degli altri. Vuole
essere il perno di un campo per contrastare le destra di oggi”.

(Adnkronos) – I toni della relazione si scaldano quando Zingaretti
parla del rapporto con Italia Viva. “Mi aspetterei più misura e
maggiore rispetto. Soprattutto da forze che si dichiarano avversarie
di Salvini e che invece stentano assai nel radicamento sociale e che
ogni giorno si mettono in cattedra per dare lezioni di riformismo.
Questo atteggiamento non danneggia noi, danneggia l’Italia”.

Ironizza Zingaretti: “Qualcuno dice che viene attaccato il Matteo
sbagliato, noi diciamo che viene attaccato il partito sbagliato…”.
Ed ancora: “Italia Viva continua nella sua corsa solitaria e enfatizza
i conflitti anche quando le sue ragioni possono avere un fondamento”.

Infine sulle regionali, il segretario dem invita Iv a rivedere il no a
Michele Emiliano in Puglia. Spero ”ci sia un ripensamento” nel veto
di Iv, ”non lasciamo che torni la destra in quella regione”. Anche
perché spazio per ‘terzi poli’ non ce ne sono, dice Zingaretti rivolto
ai renziani ma anche ai 5 Stelle: “In un sistema a elezione diretta,
sta a Renzi decidere una bussola strategica. Non c’è spazio in questi
sistemi per un terzo polo. Lo stesso Salvini ne ha determinato la
fine: o di qua o di là. Quelli che fanno finta di non esserne
consapevoli fanno di fatto l’interesse delle destre, come rischia di
accadere in Puglia”.

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(Fonte foto: cedscdn.it)

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