A Latina il Terzo Settore richiama il Patto Educativo del Vescovo

Maurizio Scarsella, Presidente Acli provinciali di Latina sulla omelia del Vescovo: “le Acli, nella identità cristiana, si sentono sollecitate dall’appello per un “Patto educativo” promosso da Sua Eccellenza Mons Mariano Crociata, considerando tale proposta una vera idea di sviluppo condiviso per la città, dando prospettiva al futuro comune. Le Acli hanno quale fedeltà proprio il futuro e lo interpretano tramite il trasferimento di conoscenze tra le generazioni per il benessere diffuso”

Edgardo Bellezza, Presidente di Confcooperative Lazio Sud sulla omelia del Vescovo: “Confcooperative Lazio Sud nell’alveo della dottrina sociale a cui si ispira, registra con estremo interesse e sottolinea la rilevanza del invito del Vescovo, che condivide, rivolto alle associazioni, alle imprese, alla comunità ed ai fedeli di rendere visibile la propria “testimonianza” di “verità e coerenza”, di produrre nuovo impegno nella cura delle giovani generazioni sostenendo un patto educativo rivolto alla creazione di nuovo senso civico e ai valori comuni posti alla base della nostra convivenza. Così come a rinnovare l’ impegno e le competenze x il lavoro ed i servizi essenziali x la comunità. Da parte sua Confcooperative sosterrà unitamente alla comunità di cui si sente parte l’impegno”.

Nicola Tavoletta, in rappresentanza del Forum ‘015 sulla omelia del Vescovo: “l’appello ad un Patto per l’educazione rappresenta un orientamento coraggioso per la politica e l’associazionismo. Ci sprona a far emergere la pedagogia popolare per ritrovare la comune consapevolezza civica per amministrare la comunità. Ci chiede di andare oltre la generosità mettendo in campo competenza e visione in una alleanza intergenerazionale. Noi ci siamo. “

Agostino Mastrogiacomo, Presidente di AcliTerra Latina sulla omelia del Vescovo: “L’Omelia offerta alla città di Latina dal nostro Vescovo Mariano Crociata in occasione della messa che ha celebrato il natale della nostra città, apre il pensiero a diverse considerazioni.
La prima riguarda il valore della nostra tradizione, di terra redenta, di lavoro indefesso quasi al limite della sopportazione come quello che hanno affrontato i nostri pionieri.
La seconda riguarda l’ambiente, bene preziosissimo da tutelare e da impiegare perché il lavoro dell’uomo e della donna siano rispettosi, rispettati e proficui.
La terza è che il futuro è ciò che conta e restare attaccati al passato, per quanto fascinoso possa essere , non può essere un volano propulsivo ma rischia di essere un freno che limita le nuove prospettive.
E in qualità di presidente Acliterra di Latina voglio allinearmi a questo invito del nostro Vescovo e calarlo sulla realtà rurale, di imprese agricole e di lavoratori, che esistono sul territorio pontino e sui monti Lepini, Ausoni e Aurunci.
Si tratta di un comparto importante per il nostro territorio non solo per la nostra storia passata e presente.
Ma è fondamentale per la storia futura, quella che deve essere scritta e che deve vederci protagonisti.
Il futuro della nostra agricoltura non è solo nel ritorno a pratiche agricole di tradizione.
Ma lo è nel saper utilizzare adeguatamente i tre ambiti che costituiscono il patrimonio ambientale.
Sono la terra, le acque e l’aria.
Senza dimenticare mai il valore dell’uomo, della donna, dei giovani che vogliono dignità dal loro lavoro in agricoltura.
Per il nostro futuro noi di Acliterra Latina continueremo a spingere per rinnovare, innovare e difendere il grande patrimonio culturale che la storia ci ha affidato.”

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(Fonte fot

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