1989-2019/ Massimo De Simoni: QUEL MURO CHE DIVIDEVA IL MONDO

Quando trent’anni orsono fu abbattuto il Muro di Berlino (e non “crollò” come spesso sentiamo ripetere!) avemmo tutti la netta sensazione di assistere ad un evento che avrebbe cambiato il corso della storia del mondo intero, anche se in quelle ore in molti si chiedevano se vi potesse essere un colpo di coda di carattere repressivo da parte delle forze ancora legate a Mosca.

Per fortuna ciò non accadde e milioni di persone poterono finalmente riabbracciarsi dopo ventotto anni di divisione forzata, avviandosi a vivere una nuova stagione di libertà e di democrazia. Quel muro non divideva soltanto Berlino e la Germania, ma segnava un confine politico e culturale tra le democrazie occidentali e il blocco dell’Europa dell’est caratterizzato dalla presenza di regimi autoritari e dipendenti dall’Unione Sovietica.

A trent’anni dalla caduta di quel Muro, alle tante positive valutazioni svolte in questi anni ne va aggiunta una meno trionfalistica, ma purtroppo vera; il Muro di Berlino era in quel momento uno dei quindici esistenti al mondo, mentre oggi tra Medio Oriente, sud-est asiatico, est-Europa e continente latino-americano si contano quasi settanta di quelle disumane barriere. E qualcuno ne progetta ancora altre!

“Gli imperi in declino costruiscono muri, gli imperi in espansione costruiscono strade”, affermava un geografo tedesco dell’ottocento.

E’ un’amara riflessione che ci racconta la difficoltà dell’uomo nell’apprendere le lezioni della storia; e le stesse considerazioni le potremmo fare a proposito di guerre e conflitti aperti oggi nel mondo.

Ciò nondimeno, l’abbattimento di quel Muro mantiene la sua grande importanza storica e politica perché ha consentito l’allargamento del perimetro democratico e l’avvio di una nuova fase di rapporti tra est e ovest del mondo, con l’Unione Europea che (nonostante i limiti sui quali possiamo concordare) ha aperto le porte a nuovi paesi provenienti dall’ex blocco sovietico. E’ una vittoria dell’Europa unita ed è una pagina di storia che dovrebbero rileggere tanti novelli sovranisti, sperando che riescano a comprenderne il significato.

di  Massimo De Simoni, Presidente Ass. Etica, già Vicepresidente Municipio Tuscolona San Giovanni, Roma

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