Roma. l’appello di Danese: “La capitale torni a essere la città dell’ascolto e dell’accoglienza vera”
L’affondo lanciato dalla portavoce del Forum Terzo Settore del Lazio, alla Festa nazionale di Articolo 1: “Indispensabile un nuovo status ma sui servizi sociali e sul rapporto con il mondo della cooperazione e dell’associazionismo l’amministrazione comunale è ferma”
Tra i mali della capitale: la lentezza. “Roma ha principalmente il problema di una macchina amministrativa lenta e insufficiente, anche dovuta al fatto che molte persone stanno andando in pensione e non c’è ricambio, quindi efficientamento – spiega ancora Danese – Vi è una difficoltà anche sul piano della Città metropolitana e non è solo questione della legge Delrio: alla città metropolitana non sono state date tutte le deleghe e non è terminato l’iter legislativo per le competenze. Anche la regione dice alla città metropolitana che deve prendersi queste competenze ma ancora invece questo non avviene, importante sarebbe una svolta per una diversa gestione delle poche risorse disponibili in Comune: rimangono per molto tempo dentro i Dipartimenti del Comune, inutilizzate. E si tratta soprattutto di risorse destinate al welfare, al sociale, alle politiche abitative, del lavoro”.
E ancora: “Ci sono pochi funzionari ma quei fondi da trasformare in servizi per i cittadini vanno con decisione restituiti alla città e il welfare non può, quindi, essere messo all’ultimo posto. Un’altra questione è che Roma deve essere realmente la città di tutti – spiega Danese – Invece la situazione della capitale è davvero drammatica. Rendiamoci conto che vengono sgomberate continuamente le persone senza casa, senza fissa dimora. Per esempio pensando tutte le persone e ‘bivacchi’ la sera davanti alla Stazione Termini: dobbiamo dire che a Roma i posti per l’assistenza e il ricovero di queste persone sono pochi e queste situazioni sono più evidenti”.