LAZIO: AULA APPROVA LEGGE PER CONTRASTO AL LAVORO IRREGOLARE IN AGRICOLTURA

Roma, 9 ago. – (AdnKronos) – Il Consiglio regionale del Lazio
presieduto da Mauro Buschini ha approvato oggi a maggioranza, con 26
voti favorevoli su 31 e 4 astenuti, il testo unificato delle proposte
di legge regionale n. 100 e n. 107 (Disposizioni per contrastare il
fenomeno del lavoro irregolare e dello sfruttamento dei lavoratori in
agricoltura). Si tratta di un testo proveniente dal lavoro di una
sottocommissione, si legge in una nota della Regione Lazio, che ha
unificato una proposta di legge di Giunta (la n. 107) con una avente
come primi firmatari Marta Bonafoni della lista Zingaretti e
Alessandro Capriccioli di Più Europa radicali (la n. 100).

Il suo obiettivo, come enunciato nell’articolo 1, è quello di
contrastare lo sfruttamento dei lavoratori e favorire l’emersione del
lavoro irregolare nel settore agricolo. La situazione si è sbloccata
solo alle 3,30 circa della notte, dopo che per lunghe ore il centro
destra aveva portato avanti una dura opposizione. A questo scopo è
stata presentata anche una mole ingente di ordini del giorno, che sono
stati però rinviati alla prossima seduta, successiva alla pausa
estiva, il 10 settembre. Rinviato a tale data anche l’esame della
proposta di legge regionale n. 113 (Compostaggio aerobico di rifiuti
organici), che era stata presentata da Marco Cacciatore (M5s) nel
primo pomeriggio dell’8 agosto.

Proprio questa alternanza tra le due proposte di legge era stata
contestata dal centrodestra che, alla ripresa dei lavori sul testo sul
lavoro irregolare, con l’esame dell’articolato, aveva iniziato la sua
opposizione, con i consiglieri Antonello Aurigemma di Forza Italia,
Daniele Giannini e Angelo Tripodi della Lega e Chiara Colosimo e
Fabrizio Ghera di Fratelli d’Italia.

Tra i contenuti della normativa approvata oggi, gli
elenchi di prenotazione telematici previsti dall’articolo 3 per fare
incontrare domanda e offerta di lavoro e gli indici di congruità
(articolo 4), attraverso i quali si definisce il rapporto tra quantità
e qualità dei beni e servizi offerti dai datori di lavoro e quantità
delle ore lavorate. Molti emendamenti hanno modificato l’articolo 5
della proposta, sui centri polifunzionali per prestare assistenza ai
lavoratori, a cui l’opposizione di destra rimproverava il fatto di
realizzare un duplicato dei centri per l’impiego. Vari gli emendamenti
anche all’articolo 6, che istituisce un osservatorio regionale sul
lavoro in agricoltura presso l’assessorato competente in materia di
lavoro.

Il programma triennale degli interventi è previsto all’articolo 7 e
comprende, tra gli altri, l’incentivazione all’assunzione di soggetti
che hanno denunciato una o più imprese per ricorso al lavoro
irregolare e l’agevolazione del trasporto dei lavoratori da e per il
luogo di lavoro. Le condizioni di accesso ai benefici economici da
parte delle imprese agricole sono l’oggetto dell’articolo 8, approvato
senza emendamenti, così come il 9 sulle campagne di informazione e
azioni di sensibilizzazione.

Il regolamento di attuazione è regolato dall’articolo 12 e il
monitoraggio di questa legge dall’articolo 13. 430 mila euro per
l’anno corrente, 950 mila ciascuno per i due anni seguenti sono le
cifre del finanziamento di questa normativa, contenute nell’articolo
15, come emendato dall’assessore Sartore. Approvato anche un articolo
aggiuntivo per salvaguardare gli stipendi dei tirocinanti della
giustizia.

Per Bonafoni, prima ad intervenire in discussione
generale in mattinata, la politica deve dimostrare con questa legge di
essere più forte della criminalità. La consigliera ha stigmatizzato
però al termine dei lavori l’atteggiamento tenuto dal centro destra su
un tema così importante e ha invece riconosciuto il senso di
responsabilità del M5s. Il lavoro agricolo è particolarmente soggetto
alla penetrazione della criminalità, secondo l’assessore Claudio Di
Berardino, a causa tra l’altro della stagionalità delle attività.
Particolarmente importante secondo l’assessore è l’intervento della
normativa a proposito del trasporto verso i campi, poiché questo è il
momento di contatto tra i ”caporali” e la manodopera.

”La corsa al ribasso dei diritti quando comincia non finisce più”,
ha detto poi la presidente della commissione Lavoro Eleonora Mattia
del Pd, che ha parlato anche di ”una alleanza tra cibo sano e lavoro
sano”. Sfruttamento doppio è quello della manodopera femminile, che
spesso è anche fatta oggetto di ricatto sessuale, ha concluso Mattia.
”Schiavitù” è l’unico termine in grado di descrivere la situazione
dei lavoratori irregolari in agricoltura, secondo il presidente della
commissione seconda, Capriccioli: ”condizioni di vita disumane, paghe
irrisorie, arbitrio dei padroni” connotano questa situazione.
Contrario alla differenziazione tra uomini e donne nella
considerazione dello sfruttamento si è detto Loreto Marcelli del
Movimento 5 stelle; una sintesi tra la lotta al caporalato e la tutela
degli interessi legittimi degli imprenditori è necessaria per Daniele
Giannini.

Attenzione va posta anche alla fase della distribuzione secondo
Pasquale Ciacciarelli di Forza Italia, che ha citato gli esercizi di
ortofrutta gestiti da immigrati con orari assai più ampi di quelli
normali. Auspicio che questa normativa non diventi una ”bandiera”,
da agitare per fini politici, da parte di Sergio Pirozzi. Aurigemma ha
ricordato il coinvolgimento di elementi anche dei sindacati nelle
recenti inchieste sul lavoro nero ed ha auspicato un attento esame
degli emendamenti presentati. Un problema di competenza è quello
sollevato da Massimiliano Maselli di Noi con l’Italia, che ritiene che
questa materia ricada quasi del tutto in ambito statale. Non si può
essere certo in disaccordo sugli intenti di questa normativa, secondo
Ghera, secondo cui però l’afflusso incontrastato di immigrati degli
scorsi anni con governi di centro sinistra ha favorito il fenomeno.

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(Fonte foto: lavorolazio.com)

 

 

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