Governo: Mattarella attende passi Conte e Salvini, attento a conti 

(AGI) – Roma, 8 ago. – Sergio Mattarella non lascia Roma e
sonda la situazione dopo che la tensione nel governo e’ giunta
alle stelle, si profila un passaggio alle Camere per il governo
e dunque possibili consultazioni tra il 24 e il 26 agosto. Il
Presidente tiene sempre un occhio attento ai conti pubblici e
auspica che i prossimi passaggi si svolgano in modo
istituzionalmente ordinato.
In mattinata un colloquio con il presidente del Consiglio,
Giuseppe Conte, che gli aveva espresso la sua intenzione di
cercare di ricucire gli strappi e di verificare comunque in
Parlamento la solidità o meno della sua maggioranza. Nel
pomeriggio Mattarella ha ricevuto il presidente della Camera,
Roberto Fico, su richiesta di quest’ultimo. Un incontro
giudicato fisiologico visto il clima, ma durante il quale si e’
anche esaminato il calendario dei lavori parlamentari in caso
di crisi. Le Camere infatti sono convocate in via ordinaria per
i primi di settembre e servono alcuni giorni, tempi
strettamente tecnici, per riaprire il Parlamento e procedere
alla cosiddetta verifica.
Il passaggio parlamentare, chiesto anche in serata da
Matteo Salvini, non potrà avvenire dunque prima della prossima
settimana. A quel punto tutto dipende dall’esito del voto.
Al Colle spiegano che il Presidente,
come già lo scorso anno, non ha schemi prestabiliti, segue la
Costituzione, la prassi costituzionale e si adatta alle
situazioni man mano che si presentano. Dunque se Conte non
ottenesse la fiducia, dopo il voto il Presidente indirebbe le
consultazioni e in caso non ci fosse una maggioranza possibile,
come e’ probabile, si potrebbero sciogliere le Camere.
I tempi prevedibili sono il 20 agosto per la convocazione
delle Camere, partendo dal Senato per poi passare alla Camera
se necessario, e il 25-26 agosto per l’eventuale data di
scioglimento. Da quella data dovrebbero passare almeno 60
giorni per indire le eventuali elezioni e questo porterebbe
alla fine di ottobre. Questo inevitabilmente porterebbe a
impattare sui tempi della manovra, che va presentata entro il
15 ottobre a Bruxelles ed entro il 20 ottobre ad agosto. In
teoria dunque la manovra dovrebbe essere presentata dal governo
uscente in scadenza, con tutte le controindicazioni del caso,
soprattutto per quel che riguarda l’accoglienza dei mercati.
Se invece Conte non venisse sfiduciato (magari con una
astensione delle attuali forze di opposizione) si avrebbe il
caso, non nuovo nella prima Repubblica, di governo della non
sfiducia. Questo aprirebbe uno scenario complicato e
funambolico ma non porterebbe alle elezioni. Dal Colle il
Presidente osserva l’evolversi della situazione, senza avere
nessuno schema già preconfezionato. Molte voci corrono in
queste ore, dalla preferenza per un governo tecnico a quella
per un governo elettorale, ma al momento l’unica certezza è
che l’appello rivolto dal Capo dello Stato a tutti i suoi
interlocutori in queste ore e’ stato di mantenere un profilo il
più possibile istituzionale e non perdere inutilmente tempo.
Sullo sfondo, ovviamente, ma sempre al centro dell’attenzione
di Sergio Mattarella, c’e’ l’andamento dell’economia del Paese
e dunque, per ovvi motivi tecnici, della prossima manovra.
(AGI)

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(Fonte foto: ilfattoquotidiano.it)

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