Ambiente, Cnr: in Italia negli ultimi 40 anni l`aria è più pulita Analizzata per la prima volta visibilità orizzontale dell`atmosfera

Roma, 6 ago. (askanews) – Negli ultimi quarant’anni latmosfera
in Italia è diventata più limpida, e l
aria può considerarsi “più
pulita”: queste le conclusioni a cui sono giunti un gruppo di
ricercatori del Dipartimento di scienze e politiche ambientali
dell’Università degli Studi di Milano e dell’Istituto di scienze
dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche
(Cnr-Isac), pubblicate di recente su Atmospheric Environment.

I ricercatori della Statale e del Cnr-Isac hanno utilizzato i
dati di una variabile meteorologica che non era mai stata
studiata in modo esaustivo in Italia, cioè la visibilità
orizzontale in atmosfera, molto condizionata dal livello di
inquinamento atmosferico. La visibilità orizzontale è importante
in diversi ambiti tra cui quello del traffico aereo, tanto da
venire monitorata continuamente da molti decenni in tutte le
stazioni del Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare,
dove un operatore addestrato valuta, mediante una serie di
riferimenti, quale è la massima distanza alla quale un oggetto
risulta visibile.

Nella ricerca viene discussa l’evoluzione della frequenza delle
giornate con “atmosfera limpida” (ovvero con visibilità superiore
a 10 e a 20 km) in varie aree del territorio italiano nel periodo
1951-2017. Questa frequenza è cambiata fortemente in tutte le
aree considerate e i cambiamenti più grandi si sono avuti nelle
aree più inquinate del Paese tanto che, in zone come il bacino
padano, la frequenza dei giorni con visibilità sopra i 10 o i 20
km è più che raddoppiata negli ultimi 40 anni.

In Italia, così come negli altri Paesi
più sviluppati, le emissioni di sostanze inquinanti sono
fortemente cambiate negli ultimi decenni e, a una rapida crescita
delle emissioni negli anni 60 e70, dovuta al tumultuoso
sviluppo economico di questo periodo, ha infatti fatto seguito
un`altrettanta rapida decrescita dovuta ad una serie di norme
emanate per ridurre l’inquinamento atmosferico nelle nostre città.

“Le analisi effettuate hanno quindi messo in evidenza in modo
molto efficace il grande successo che si è avuto in Italia sul
fronte della lotta all’inquinamento atmosferico -, commenta
Maurizio Maugeri, docente di Fisica dell`atmosfera all’Università
di Milano – Tuttavia, non dobbiamo scordare che si può e si deve
fare ancora di più per completare il percorso di risanamento che
i dati di visibilità in atmosfera documentano in modo così
efficace”.

Un altro aspetto di grande rilevanza delle analisi è che esse
mettono in evidenza in modo molto efficace il legame tra i
livelli del particolato atmosferico e la trasparenza
dell’atmosfera. “Le emissioni degli inquinanti che concorrono al
particolato atmosferico, oltre a danneggiare la nostra salute,
vanno infatti ad interagire con la radiazione solare
riflettendola verso lo spazio causando un raffreddamento della
superficie terrestre provocando, quindi, un effetto opposto a
quello dei gas climalteranti, come l`anidride carbonica”,
aggiunge Veronica Manara del Cnr-Isac.

Laumento del contenuto di aerosol in
atmosfera registrato fino agli inizi degli anni
80 ha quindi
parzialmente nascosto laumento di temperatura causato delle
sempre più alte concentrazioni di anidride carbonica. Negli
ultimi decenni, invece, grazie alle politiche di contenimento
delle emissioni, la progressiva riduzione degli aerosol ha
determinato un aumento della radiazione solare che giunge a terra
"smascherando" il vero effetto dei gas serra. Infatti, mentre tra
gli anni
50 e la fine degli anni 70 la temperatura nel nostro
Paese è rimasta pressoché costante, dagli anni
80 ad oggi è
cresciuta di quasi mezzo grado ogni decennio.

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(Fonte foto: LifeGate)

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