Essere genitori con successo.
Dr. ssa Alessia Micoli
Psicologa Criminologa
Al giorno d’oggi essere dei bravi genitori è una situazione che fa paura, che induce molte perplessità e costringe tutti i genitori al duro lavoro, fronteggiando i vari impegni imposti dalla quotidianeità, senza scioperi, vacanze o festività.
Purtroppo non vi è nessuna scuola che può formare un “bravo” genitore, ed è per questo che è considerato il mestiere più difficile del mondo; Freud, addirittura, lo considerava un mestiere quasi impossibile.
Essere genitori significa doversi occupare di un neonato messo al mondo, indifeso, o di un bambino che fa i primi passi, o di cambiamenti di umore adolescenziali con esplosioni di rabbia, agitazione e a volte stati depressivi.
Purtroppo non ci si può sostituire ad un figlio o crescerlo costruendoli come vorremmo, i tempi sono cambiati e non è più come un tempo in cui le scelte venivano stabilite dai genitori.
Questo è un lavoro che impegna ventiquattro ore al giorno per sette giorni alla settimana, e che spesso crea molte preoccupazioni, tensioni, paure.
E anche se si ha la sensazione che la mole del lavoro stia per allentarsi un po’ man mano che i figli crescono accrescono i pensieri.
Difatti se si vuole che i figli crescano bene è fondamentale poter godere con loro di molto tempo e moltissime attenzioni, importante giocare con loro per poter aiutarli a promuovere un adeguato sviluppo psico- fisico.
La mattina i figli vanno a scuola, ma il pomeriggio sono più impegnati degli adulti con le varie attività ludico ricreative ed extrascolastiche: sport, inglese, corsi per biscotti, yoga, teatro.
Il bravo genitore deve stimolare la continuità della frequenza di tale attività cercando di rispettare i tempi dei figli e soprattutto le loro esigenze, cercando di non farli mai sentire sbagliati o insicuri.
Rispettando i loro diritti: di essere mantenuti, educati, istruiti, di essere ascoltati,
Lo psicologo Bettelheim ha affermato che la fiducia dei genitori e’ il piu’ grande punto di riferimento che il figlio possiede e di cui si possa fidare perche’ sa che i propri genitori sanno molte piu’ cose di lui sulla vita e sul mondo stesso.