GIORNATA CONTRO LO SPRECO ALIMENTARE. ZIGLIO, ACLI TERRA, “INVESTIRE NEL COMPARTO AGRICOLO E NELLE BUONE PRATICHE ALIMENTARI”

Secondo quanto sancito dalla Carta di Milano, una delle violazioni della dignità umana è, senza alcun dubbio, il mancato accesso a cibo sano, sufficiente e nutriente, acqua pulita ed energia. È per questo motivo che è necessaria una rieducazione alimentare volta principalmente alla riduzione dello spreco alimentare. Una “missione” che Acli Terra, l’Associazione professionale agricola delle Acli, porta avanti da sempre, come pilastro delle attività principali legate alla sostenibilità ambientale.
“Oggi è la giornata mondiale contro lo spreco alimentare ed è proprio in questa occasione che vogliamo ribadire la necessità di considerare la questione del cibo come una sfida per il futuro” – è quanto dichiarato dal Presidente nazionale di Acli Terra, Antonino Ziglio.
“Solo nel nostro Paese – ha aggiunto Ziglio – ogni anno il 15,4% degli alimenti consumati diventa spreco alimentare. Una quantità sproporzionata rispetto al numero di persone che non riescono ad accedere al cibo necessario al proprio nutrimento e alla sopravvivenza. Bisogna sensibilizzare quanto più possibile la popolazione con delle buone pratiche quotidiane che limitino questo dato allarmante”.
Secondo quanto affermato dal Presidente, inoltre, valorizzando la materia prima in agricoltura la produzione alimentare sarebbe più efficace e si produrrebbero meno sprechi. Per fare ciò, però, è necessario che gli agricoltori ricevano incentivi e tutele da parte dello Stato.
“Non è accettabile che gli agricoltori colpiti dalle gelate del 2018 e gli olivicoltori gravati dalla xylella in Puglia, non possano usufruire di norme e agevolazioni a loro sostegno. Per questo motivo, al fianco di Unapol e delle altre sigle del mondo agricolo, appoggiamo la manifestazione unitaria che si terrà il prossimo 14 febbraio a Roma, affinché le richieste degli agricoltori del Sud vengano ascoltate e per sensibilizzare l’approvazione di misure vere in favore dell’olivicoltura pugliese ed italiana”.

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