LA MARINA MILITARE CELEBRA LA PATRONA, SANTA BARBARA, IL 4 DICEMBRE

Il 4 dicembre è il giorno dedicato alla Patrona della Marina Militare Santa Barbara. Presso la Basilica di San Giovanni in Laterano, Monsignor Santo Marcianò, Ordinario Militare per l’Italia, ha officiato la messa solenne in suo onore.

La cerimonia, svolta alla presenza del presidente della Commissione Difesa, Antonio Minardo, del Capo di stato maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, del Capo di stato maggiore della Marina, ammiraglio Enrico Credendino e altre autorità militari, civili e religiose.

Le reliquie della Santa, pervenute dal tempietto dell’oratorio della Chiesa di San Martino a Burano, sono state esposte in Basilica, dopo una precedente ostensione nella Biblioteca Storica di Palazzo Marina.
La banda musicale della Marina Militare e il “Coro dell’Aventino” dell’Associazione Musicale “RomainCanto” hanno accompagnato la celebrazione, momento suggestivo, caro al personale della Marina Militare e ai familiari.

Monsignor Marcianò nella sua omelia ha ricordato che “celebrare Santa Barbara significa per noi ricordare una Santa Martire capace di capire e testimoniare cosa significhi perdere la vita e farne un dono per gli altri. È questo ciò che serve per portare avanti un impegno come quello della Marina Militare Italiana, oggi sempre più chiamata a dimostrare come la difesa dei nostri mari sia davvero una difesa di vite umane”.

Il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, ha da parte sua affermato: “Ripercorrendo la storia di Santa Barbara riflettiamo sullo spirito di sacrificio e sul senso del dovere, valori che ispirano ogni giorno il servizio reso dal personale che opera con tenacia per fronteggiare il gravoso impegno della Marina negli scenari attuali, affrontandolo insieme alle famiglie con dignità e grande senso di responsabilità. Trovo eccezionale la disciplina che ciascun marinaio esprime nella quotidianità, in modo silenzioso, il coinvolgimento appassionato nelle attività che scandiscono la normalità del servizio, consapevoli che in un equipaggio il contributo del singolo e la reciproca solidarietà rappresentano tasselli importanti per il successo della missione”.

Alcune note sulla vita di Santa Barbara:
Si narra che Barbara di Nicomedia in Bitinia fu rinchiusa in una torre e poi condotta al martirio per la sua indomata fede cristiana osteggiata dal padre pagano Dioscuro, che al “quattro del mese di Dicembre, regnante Massimiano Imperatore, ed essendo preside Marziano…” (circa nel 228 d.C.), fu incenerito da un fulmine celeste, simbolo della morte immediata senza la possibilità di redimersi.
La martire, nell’imminenza del supremo sacrificio, pregò Gesù: “…tu che tendesti i cieli e fondasti la terra e rinchiudesti gli abissi, il quale comandasti ai nuvoli che piovessero sovra i buoni e sovra i rei, andasti sopra il mare e riprendesti il tempestoso vento, al quale tutte le cose obbediscono, esaudisci per la tua misericordia infinita l’orazione della tua ancilla… Pregoti il Signore mio Gesù, se alcuna persona a tua laude farà memoria di me e del mio martirio, …mandali grazia per tua misericordia”.
Da queste espressioni si percepisce l’intenso intreccio che lega Santa Barbara agli uomini della Marina Militare e dei Vigili del Fuoco.
La leggenda spiega le ragioni per cui subito dopo l’invenzione della polvere da sparo, presso ciascun magazzino di munizioni, in particolare sulle navi da guerra, per devozione alla vergine di Nicomedia, è presente sulle pareti un’immagine della Santa perché siano preservati dal fuoco e dai fulmini celesti i depositi delle polveri che si chiamano appunto “Santabarbara”.

Il 4 dicembre di ogni anno uomini e donne della Marina Militare e dei Vigili del fuoco festeggiano la loro Santa Patrona.
È tradizione, infatti, a bordo delle navi e presso tutti gli enti e i comandi commemorare Santa Barbara, ripercorrendo le attività svolte durante l’anno per la salvaguardia e l’incolumità delle persone, l’integrità dei beni e dell’ambiente, la difesa civile e la prevenzione incendi.

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