Peste suina: allevatori in piazza Roma, “chi abbatte cinghiali?”

(AGI) – Roma, 27 mag. – Centinaia di agricoltori, riuniti sotto le bandiere gialle della Coldiretti, stamattina si sono date appuntamento sotto la prefettura di Roma a piazza SS. Apostoli per protestare contro l’emergenza cinghiali che sta mettendo a rischio centinaia di imprese agricole su tutto il territorio italiano. L’organizzazione degli agricoltori stima che siano a rischio 31 mila allevamenti e un intero comparto strategico dell’agroalimentare made in Italy che genera circa 20 miliardi di fatturato ogni anno per 100 mila posti di lavoro.
Il numero dei cinghiali è aumentato esponenzialmente, arrivando a piú di 2 milioni di esemplari, ma ad aggravare la situazione della loro presenza è anche il virus della peste suina, ad alto contagio, che sta mettendo a rischio interi allevamenti che presto saranno costretti ad abbattere i propri capi.

A confermare la difficoltá del momento è Carlo Patacconi, fondatore dell’azienda agricola Agricoltura Nuova, circa 300 ettari a Roma Sud: “Io ne ho catturati 30 con le gabbie, ma ora chi li abbatte? E se dovessi portarli al mattatoio, quello piú vicino è a Orte. Ma anche lì non è facile trasportare un cinghiale vivo e chi paga?”. Le domande sono tante per un problema che è oggettivamente complesso e per il quale gli spot della politica sembrano oggettivamente insufficienti. Ma intanto il problema dilaga insieme alla preoccupazione. In piazza insieme agli agricoltori sono scesi gli amministratori locali, i parlamentari e anche il sottosegretario all’Agricoltura Andrea Costa è salito sul palco promettendo aiuti economici, oltre ai 40 milioni di euro stanziati quando l’emergenza era circoscritta solo alla Liguria e al Piemonte.
“Gli abbattimenti dei cinghiale dovevano essere fatti prima.
Roma Natura non li ha fatti mettendo a rischio tutte le aziende.
Alcune hanno 7 mila capi e se la zona rossa si estende dovranno abbattere tutto, sono aziende che fanno lavoro a 500 persone, compreso l’indotto – spiega il responsabile della Coldiretti Lazio, David Granieri che questa mattina è stato ricevuto in Prefettura insieme al presidente nazionale, Ettore Prandini. “In zona rossa paglia e fieno dovranno essere distrutti e in un anno così siccitoso poteva essere fonte di reddito – ha aggiunto Granieri – solo intorno all’area di Roma Natura sono a rischio 20 mila capi. Nella zona rossa dell’Insugherata ci sono una quindicina di aziende, di cui due molto grosse”.

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