La salute di tutti è salute di ognuno, la salute di ognuno è salute di tutti. Appello per un Piano condiviso interistituzionale per la tutela della salute delle persone in condizioni di marginalità nella città di Roma.

La RES (Rete Esquilino Sociale), Rete di Associazioni e cittadini del Rione Esquilino, insieme alla Associazione
di Portici Aperti lancia un appello, condiviso e fatto proprio da varie Organizzazioni ed Associazioni del
territorio, perché sia formalizzato e condiviso con urgenza un “piano di protezione sanitaria da Covid 19
per le persone senza dimora” e per quanti si trovino in condizione di precarietà alloggiativa o necessitino
di entrare in strutture di accoglienza di protezione.
L’approssimarsi dell’inverno e l’evoluzione della pandemia di questi giorni, sollevano forte preoccupazione
per la condizione delle persone senza dimora o in condizioni di precarietà alloggiativa ed in particolare:
 per coloro che sono ospiti dei centri di accoglienza del circuito delle emergenze sociali;
 per coloro che afferiscono ai centri dedicati ai richiedenti asilo e rifugiati, vittime di violenza e
sfruttamento;
 per coloro che, in assenza di alternative, convivono in condizioni di promiscuità e affollamento
all’interno di occupazioni o alloggi precari;
 per coloro che, non avendo modo di effettuare tamponi utili all’ingresso nel circuito di accoglienza,
sono costretti a restare fuori dalle strutture e che comunque per diversi motivi sono costretti a
pernottare o vivere in strada.
In questi giorni si sono espressi in questa direzione svariati e autorevoli rappresentanti delle realtà del terzo
settore che si occupano di senza dimora e marginalità: Croce Rossa, Emergency, Medici Senza Frontiere,
Forum del Terzo Settore (https://www.huffingtonpost.it/entry/seconda-ondata-covid-stavolta-pagheranno-
duro-soprattutto-gli-ultimi_it_5f7f6841c5b6da9ba1ee697d ).
È della scorsa settimana l’allarme della Caritas Diocesana di Roma, per la situazione degli ospiti dell’Ostello
Caritas (http://www.caritasroma.it/2020/10/covid-19-lostello-sospende-lattivita-ordinaria/ ).
Il tema è stato sollevato anche nel corso di Termini Sociali 2020, incontro annuale tra enti pubblici e privati
di assistenza alle marginalità, in occasione della Giornata Mondiale della Povertà, tenutosi tra il 14 e il 17
ottobre scorso (www.terminisociali.it) alla presenza, peraltro, di importanti rappresentanti delle istituzioni
di Roma Capitale e del mondo accademico.
Pur avendo appreso con soddisfazione dei diversi protocolli in atto tra Roma Capitale, Regione Lazio e
diversi istituti sanitari tra cui Intersos, Spallanzani, IFO San Gallicano e Ambulatorio di Medicina Solidale,
e apprezzando le iniziative sparse che i singoli servizi e centri di accoglienza hanno messo in campo per il
monitoraggio e la sorveglianza sanitaria delle persone accolte anche attraverso accordi bilaterali con Asl
territoriali e istituti di ricerca, RES non può che condividere la preoccupazione espressa anche dal mondo
scientifico sulla necessità di rendere immediatamente operativi questi protocolli attivando un Piano di
sistema interistituzionale per la tutela sanitaria delle persone in condizioni di marginalità nella nostra
città, nell’interesse della salute pubblica e del diritto costituzionale alla salute individuale di ogni persona.
Nell’ottica propositiva sottolineiamo quelle che riteniamo siano le priorità da mettere in atto:

  1. Individuare un modo per favorire l’accesso alle strutture di accoglienza per coloro che, trovandosi
    in strada ma non presentando sintomatologie, non possiedono i requisiti per sottoporsi in tempi
    rapidi a tampone per Covid 19, condizione indispensabile per l’ingresso nel circuito di accoglienza.
  2. Attivare un monitoraggio tempestivo e costante dei contagi all’interno di centri di accoglienza e
    delle occupazioni.
  3. Attivazione di un sufficiente numero di strutture dedicate all’isolamento delle persone senza
    dimora o in stato di fragilità sociale (migranti, vittime di violenza, ecc.) risultate positive
    asintomatiche al Covid 19, perché possano esservi immediatamente trasferite, riducendo il rischio
    della convivenza con ospiti e operatori risultati invece negativi.
  4. Favorire l’accesso ai vaccini antinfluenzali per le persone emarginate, in particolare anziane o con
    patologie gravi e per coloro che non potendo essere iscritti al SSN e non avendo medico di base, si
    devono confrontare con l’impossibilità di ottenere una ricetta ed un’esenzione per poterselo
    permettere. Questo in particolare oltre a rappresentare un alto rischio per la propria salute
    avrebbe l’aggravante di costringere queste persone al ricorso ai pronto soccorso in caso di
    sintomatologie importanti, aumentando il rischio di intasamento dei presidi sanitari di emergenza e
    di diffusione del contagio da Covid 19.
  5. Definire delle Linee guida sanitarie condivise per le organizzazioni che operano in strada e nelle
    differenti strutture di accoglienza al fine di permettergli di continuare a garantire il loro servizio in
    condizioni di sicurezza per sé, per le persone che assistono e per la collettività, e riconoscendo così
    la loro attività come servizio essenziale.
  6. Destinare risorse aggiuntive per potenziare una tutela sanitaria e condizioni di accoglienza più
    ampia ed inclusiva per la popolazione dei senza fissa dimora o in condizioni di disagio e marginalità,
    per poter governare il fenomeno e garantire un percorso di recupero, partecipazione ed inclusione.
    In un momento storico così critico in cui appare evidente come “NESSUNO SI SALVA DA SOLO”, riteniamo
    necessario e quanto mai doveroso orientarsi tutti insieme al bene comune: enti pubblici, terzo settore,
    società civile. Riteniamo pertanto fondamentale e imprescindibile e lanciamo a gran voce questo appello
    affinché, indipendentemente dagli schieramenti politici, l’amministrazione di Roma Capitale e la Regione
    Lazio collaborino attivamente e in sinergia per giungere in tempi brevi a soluzioni comuni in favore della
    collettività ed in particolare delle persone più deboli.
    Pensiamo questa volta sia davvero questione di vita o di morte delle migliaia di persone prive di una casa o
    in condizioni di precarietà alloggiativa, ma è soprattutto questione di salute pubblica.
    La RES, Portici Aperti e le organizzazioni che aderiscono a questo appello, si impegnano a fare il proprio
    auspicando che le istituzioni possano sottoscrivere questo appello per offrire la propria collaborazione,
    nell’interesse supremo del bene dell’intera comunità cittadina.

.
Hanno aderito all’appello :
A buon Diritto Onlus, Action, Arci Solidarietà Onlus, Associazione Abitanti di via Giolitti, Associazione Amici
del Parco Carlo Felice, Associazione Genitori scuola Di Donato, Associazione Ora d’Aria Onlus, Associazione
piazza Vittorio APS, Bee Free Onlus, Binario 95, Caritas Diocesiana, Casa dei Diritti Sociali, Centro Sviluppo
Occupazione Roma e Lazio, Cies-MaTeMù, CGIL di Roma e Lazio, Comunità di Sant’Egidio, Comitato Piazza
Vittorio Partecipata, Facoltà di Scienze della Comunicazione di Roma III, Forum Volontariato per la Strada,
Help Center, LabOsProfs, Libera, MoVi Lazio, Municipio I, Municipio III, Municipio VII-assessorato alle
politiche sociali, Opere Antoniane Onlus, Parrocchia Sant’Eusebio, Parsec Coop Sociale, Per la strada
Onlus, Polo Intermundia, Retake Roma, Roma Salva Cibo, Slow Food, Solid, Spin Time, Tutti per Roma.
Roma per tutti, Unità di contatto in strada….e tantissime persone attive nel volontariato e nell’impegno
civico.

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