IL FUTURO DEL CIBO E DEL SUOLO È RACCHIUSO NEL BINOMIO AGRICOLTURA BIO E 4.0

Sempre più spesso l’agricoltura deve fare i conti con gli effetti dell’emergenza climatica. Ondate di calore che bruciano i raccolti, grandinate che li distruggono, eventi siccitosi che riducono la disponibilità idrica, rendendo l’acqua una risorsa sempre più scarsa e contesa.

Una soluzione per affrontare le sfide del settore agroalimentare può venire dalle tecnologie digitali innovative. Il mondo agricolo guarda con interesse crescente all’innovazione applicata all’agricoltura: l’agricoltura 4.0 sta entrando in un numero sempre maggiore di aziende agricole. Il risultato è un minor consumo (e minore spreco) di risorse come acqua, concimi e diserbanti, maggiore qualità del prodotto, lavorazioni più efficienti, minor rischio di perdita del raccolto in situazioni di emergenza. Ne guadagna anche l’ambiente, grazie alla riduzione del consumo di suolo, alla minor erosione e al risparmio idrico. 

Mentre sull’agricoltura di precisione che permette di risparmiare acqua e di fare interventi mirati il consenso è ampio, l’idea di un’agricoltura che fa a meno del suolo crea una forte divisione. Per il mondo del biologico significherebbe rinunciare a uno degli obiettivi fondamentali della coltivazione della terra: difendere l’equilibrio tra suolo e aria, mantenere intatta la vitalità del terreno che è la base della biodiversità e della stabilità climatica. Se le innovazioni tecnologiche hanno un ruolo chiave, il futuro dell’agricoltura non può infatti essere risolto solo in termini di tecnologici dimenticando l’importanza della conservazione del suolo. L’agricoltura non serve solo a produrre cibo ma, se praticata secondo un approccio agroecologico, svolge molte funzioni: difende la molteplicità delle forme di vita, nutre il terreno riducendo il rischio idrogeologico, cattura il carbonio dando un contributo fondamentale alla difesa del clima.

L’agroecologia gioca un ruolo significativo anche di fronte agli eventi meteorologici estremi: i suoli gestiti con tecniche bio contengono più biomassa e hanno una maggiore stabilità e biodiversità rispetto a quelli coltivati con il convenzionale. Dunque, trattengono meglio l’acqua, rappresentando una forma di protezione in caso di siccità e inondazioni. In questo scenario l’innovazione tecnologica rappresenta un elemento complementare rispetto alla crescita del biologico, indispensabile per rispondere all’insieme delle sfide del settore. 

Dott. Matteo La Torre – Europrogettista

Matteo La Torre

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