Riflessione sui diritti della donna

Sono passati 77 anni da quel lontano 2 giugno 1946, quando alle donne è stato consentito per la prima volta di votare per scegliere tra monarchia e repubblica.
Dal primo gennaio 1948 con la nascita della Repubblica e la sua costituzione, i membri della Costituente hanno sancito all’art.3, fra i principi fondamentali, l’eguaglianza di tutti i cittadini dinanzi alla legge, principio che ha trasformato la società italiana e che ha permesso anche alle donne di accedere agli uffici pubblici.
Con “l’Agenda 2030” sottoscritta nell’anno 2015 da 193 Paesi delle Nazioni Unite ( tra cui l’ Italia) è stato stabilito con l’ obiettivo n.5, di raggiungere l’uguaglianza di genere e l’autodeterminazione di tutte le donne, l’eliminazione di tutte le forme di violenza e l’uguaglianza di diritti a tutti i livelli di partecipazione, oltre a promuovere la parità nel processo decisionale.
Ciononostante alle donne ancora oggi, spesso, non è consentito di raggiungere posizioni apicali nel proprio ambito lavorativo.
Molta strada bisogna ancora percorrere. È necessario continuare questo cammino e soltanto con un maggiore coinvolgimento e con una maggiore partecipazione di tutti ( uomini e donne) si potranno avere risultati concreti per arrivare alla completa attuazione dei principi democratici.
Filomena Di Russo, Responsabile Coordinamento Donne Acli di Latina

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