PESTE SUINA: VETERINARI, ‘SACRIFICARE CINGHIALI PER PROTEGGERE ALLEVAMENTI’ = ‘Occorre un ragionamento sereno con gli animalisti ma al momento non ci sono altri strumenti efficaci e rapidi’

Roma, 24 mag. (Adnkronos Salute) – Per quanto riguarda l’abbattimento dei cinghiali come misura per il contenimento dei focolai di peste suina, “occorre un ragionamento sereno con gli animalisti: c’è un problema etico, ma anche la necessità di diradare la popolazione dei cinghiali e al momento non ci sono altri strumenti efficaci e rapidi.
Prima di abbattere i suini, quindi, e perdere i mercati della salumeria italiana, credo che sia una scelta saggia sacrificare un numero stabilito di cinghiali su una popolazione esorbitante”. Lo sottolinea all’Adnkronos Salute Aldo Grasselli, presidente onorario della Società italiana di medicina veterinaria preventiva (SimeVep), facendo il punto della situazione.

Secondo Grasselli, si deve “evitare domani di abbattere gli animali allevati che sono essere senzienti come i cinghiali, ma dietro ci sono aziende, famiglie, lavoratori, investimenti e anche molta ricerca. I suini poi andrebbero distrutti perché non è possibile mangiarli, e poi – conclude – c’è da considerare lo spreco alimentare legato alle granaie e ai mangimi che andrebbero buttati”.

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