CI HA LASCIATO GIORGIO PASETTO

IL SUO IMPEGNO DALLE ACLI ALLA POLITICA

E’ difficile riassumere in poche righe la storia personale e politica di Giorgio Pasetto, ma chi lo ha conosciuto e con lui ha condiviso momenti di impegno politico sente la necessità di sottolinearne la passione che lo animava come cattolico democratico, spingendolo a vivere l’esperienza politica come servizio per la ricerca di un bene comune che non fosse solo un concetto astratto e sganciato dalle reali e quotidiane sofferenze delle famiglie e di ogni singola persona.

Giorgio Pasetto inizia nelle ACLI la sua esperienza di impegno sociale; erano le Acli di Livio Labor e della “svolta socialista” dell’Associazione. In quegli anni finiva il cosiddetto “collateralismo” tra l’associazionismo di matrice cattolica e la Democrazia Cristiana, ma Pasetto è proprio nella DC che inizia il suo percorso di impegno politico ritrovandosi nella sensibilità espressa dalla componente della sinistra di base del Lazio. Inizia facendo l’esperienza di Sindaco di Anzio, città che ha sempre amato profondamente e dove si rifugiava appena gli impegni romani e nazionali lo rendevano possibile. Il suo percorso politico continua come consigliere provinciale, consigliere, assessore e presidente della Regione Lazio e poi l’impegno parlamentare per tre legislature.

L’impegno parlamentare sposta ancor più il baricentro della sua attività su Roma non solo come sede istituzionale, ma anche per la candidatura che lo vede impegnato nel collegio del quartiere di Centocelle, dove svolge concretamente la sua funzione di rappresentante dei cittadini che lo hanno eletto; è infatti proprio nella sede di Via delle Acacie che organizza incontri e dibattiti sulla sua attività parlamentare, ma anche appuntamenti fissi con persone, associazioni e comitati di quartiere per i tanti problemi del territorio.

Nel caso di Giorgio Pasetto non è assolutamente un esercizio retorico parlare della politica come servizio, perché la concepiva come azione che poteva generare occasioni di riscatto e crescita di carattere individuale e collettivo. Giorgio è stato sempre incline alla mediazione ed alla ricerca dell’unità sulle scelte politiche importanti; viveva con difficoltà – e spesso anche con fastidio – le eccessive frammentazioni correntizie che spesso snaturano la funzione delle forze politiche come strumento per realizzare la partecipazione dei cittadini alla costruzione del bene comune. Con la sua scomparsa perdiamo un amico di grande qualità personale e politica, ma non la memoria e l’insegnamento del suo agire politico.

3 commenti su “CI HA LASCIATO GIORGIO PASETTO

  1. Grazie massimo per la perfetta descrione nel ricordare la figura politica di un democratico cristiano vero, Soprattutto per noi della provincia di Roma, è stato un faro luminoso. Non era mai di parte, con tutte le correnti democristiano riusciva sempre a trovare un accordo tra le parti. Che la terra sia lieve, buon viaggio Giorgio

  2. Grazie Massimo, hai centrato perfettamente i tratti che hanno caratterizzato l’agire politico di Giorgio. Con poche, sintetiche e profonde parole hai messo in evidenza la coerenza che Lui ha sempre dimostrato nel coniugare il pensiero con la concretezza. Mi permetto di aggiungere che Giorgio ha saputo anche coniugare il rapporto politico con l’attenzione umana, il rispetto per la Persona e la comprensione per le fragilità e i bisogni degli amici che non lo dimenticheranno mai e Lo porteranno nel cuore per sempre.

  3. Giorgio, un vero democratico e una persona seria e dai principi e valori di alto profilo. Ci mancherà, ma, soprattutto, mancherà alla buona politica. R. I. P. Preghiamo!

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