Al via il progetto “Filiera ed Occupazione”, promosso dal Coordinamento Territoriale Monti Prenestini e Valle del Sacco – sabato 9 ottobre 2021 ore 17.00

Il Comparto agricolo Valmontonese di fronte ad un rilancio inaspettato

Al via il progetto “Filiera ed Occupazione”, promosso dal Coordinamento Territoriale Monti Prenestini e Valle del Sacco. Come già preannunciato nei mesi scorsi, il progetto mira a sviluppare cooperative sociali che avranno la possibilità di accedere alla gestione di terreni per favorire lo sviluppo dell’agricoltura sociale a forte vocazione ambientalista, rivolta soprattutto ai giovani, promuovendo la collaborazione con le attività agricole esistenti sul territorio.

Il convegno di avvio dell’iniziativa “Etica e Territorio, Imprese-Cooperative-Lavoro nella Rete dell’Economia Circolare – Prende avvio il Progetto Filiera ed Occupazione”, dal titolo “Il Lavoro Buono”, si terrà sabato 9 Ottobre p.v., dalle ore 17.00, presso Palazzo Doria Pamphilj di Valmontone.

Interverranno: il Sindaco di Valmontone, Alberto Latini; Mons. Vincenzo Apicella, Vescovo di Velletri-Segni; Roberto Pizzuti, Presidente dell’Università Agraria; Giorgio Rocca, Consigliere dell’Università Agraria; Claudio Gessi, Direttore della Pastorale Sociale e del Lavoro del Lazio; Francesca Litta, Fiduciaria Condotta Slow Food “Territori del Cesanese”; Romeo Ciminello, Presidente del Comitato di Promozione Etica; Carlo Noro, Produttore Agricolo; Gianni Pesoli, Mulino Pesoli Anagni; Gianmatteo Panunzi, Presidente del Dipartimento nazionale Unicoop, Ambiente e Agricoltura; Mauro Liguori, Comitato di Promozione Etica; Patrizia Di Fazio, GAL Monti Prenestini e Castelli  Romani.

Coordina e modera i lavori, Alessandra Bonifazi, editrice del giornale Lazio Sociale.

Il progetto, che sta riscontrando un positivo successo di adesioni e di iscrizione al percorso formativo, favorisce la creazione un sistema integrato e condiviso con tutte le realtà presenti sul territorio per rispondere efficacemente ai bisogni emergenti attraverso un piano strategico e condiviso.

La finalità dell’iniziativa è di costituire cooperative sociali inserite in un contratto di rete per la gestione delle attività progettuali. Prezioso sarà l’apporto di Unicoop, Dipartimento Ambiente e Agricoltura, che “da diverso tempo – come dichiara il Presidente Gianmatteo Panunzi – ha messo a punto un modello che mette insieme la sostenibilità ambientale, la sostenibilità economica e la sostenibilità sociale secondo dei principi che riguardano l’ambiente, l’etica e soprattutto l’applicazione dell’eco-innovazione in agricoltura”.

Unicoop, il cui nome è garanzia di professionalità ed efficienza, fornirà al progetto un servizio fondamentale: una ricerca nazionale di mercato. In particolare, saranno analizzati settori di mercato in cui la produzione alimentare rispetta e salvaguarda le attività ambientali e sociali. Tutto ciò incentiverà le aziende agricole ad avvicinarsi verso il modello di economia cooperativistica e sostenibile proposto dal Coordinamento Territoriale e da Unicoop.

Unicoop ha come elemento fondamentale la realizzazione della mutualità in agricoltura, quindi la capacità delle cooperative di aggregarsi insieme e di realizzare un’integrazione sia con l’eco-innovazione che con la tutela delle fasce più deboli, tutto quanto finalizzato all’aumento del valore di produzione – prosegue il Presidente Panunzi -. Per quanto riguarda lo studio di mercato, noi abbiamo inteso questo aspetto sempre da un punto di vista sociale e mutualistico; per questo motivo abbiamo stretto un’alleanza con Konsumer, un’associazione a tutela dei consumatori e dell’ambiente, al fine di promuovere un’attività economica che mette al centro l’accessibilità dei beni comuni, ossia ambiente, sicurezza e salute, sia alle imprese agricole che ai consumatori. Pertanto, lo studio che faranno Unicoop e Konsumer sarà una valutazione dal punto di vista del benessere umano dei prodotti della natura e come la frutta e gli ortaggi possono essere trasformati e messi sul mercato al giusto prezzo con una logistica non del profitto ma con una logistica di prossimità. Quindi l’equazione semplice è: intervento del sociale nella produzione, attraverso un impianto etico, quindi il rispetto non soltanto dei principi economici ma anche comportamentali etici, con una produzione di prossimità e una logistica di prossimità che dà la possibilità di evitare il terzo speculatore”.

Numerose sono le aziende che hanno manifestato la volontà di aderire al progetto promosso dal Coordinamento territoriale, in collaborazione con l’Università Agraria di Valmontone ed Unicoop, grazie anche alla certificazione etica che controllerà una produzione incentrata sulla salvaguardia ambientale. Ciò favorirà un incremento commerciale dell’intero comparto agricolo che deciderà di aderirvi. Al riguardo, il Presidente Panunzi suggerisce alle cooperative di cogliere l’opportunità di associarsi a Unicoop per aggregarsi in maniera intelligente sul territorio. “Il modello che proponiamo – prosegue Panunzi – si chiama A.P.A.E.L.A, Area Produttive Agricole Ecologicamente e Logisticamente Attrezzate. Questo significa che le cooperative agricole e sociali possono offrire servizi importantissimi. In primo luogo l’aggregazione, attraverso la quale si ha una massa giusta di produzione, si ha la possibilità di accedere ai fondi europei, si ha la possibilità di accedere ai servizi della formazione, dello studio di mercato, che permettono alle cooperative di aumentare il valore delle loro produzioni. Perché l’elemento importante che in questo momento sta a cuore ad Unicoop è il valore della produzione, e quindi che il lavoro sia sicuro, sia regolato da norme etiche e che il giusto valore sia lasciato a chi produce. Questo lo si ottiene soprattutto attraverso una logistica di precisione sostenibile e la capacità di portare dei prodotti che vengono misurati. Lo studio di mercato si ispira proprio a questo: a mettere in evidenza che quel prodotto sia di qualità e che abbia funzioni nutraceutiche, che faccia bene alla salute e che quindi dia la possibilità ai cittadini di accedere alla salute preventiva. Pertanto quello che dà l’Unicoop a queste cooperative, insieme a Konsumer, è proprio quello di accedere ai beni comuni, dell’ambiente, della sicurezza e della salute, e di aumentare il valore della loro produzione. Quindi, per fare un esempio, se prima le patate venivano vendute a € 0,80 al chilo, adesso possono essere vendute a € 1,50 al chilo, e da questo margine positivo si ricavano i soldi per la sicurezza dei lavoratori, per il giusto salario, per tutti quegli elementi fondamentali che permettono la sostenibilità anche ambientale, poiché non c’è sostenibilità ambientale se non c’è anche una sostenibilità economica e sociale”.

Indubbiamente l’evento di sabato 9 ottobre sarà l’occasione per far conoscere alla cittadinanza il progetto “Filiera ed Occupazione”, nonché il valore sociale e di sostenibilità ambientale di cui è portatore. L’iniziativa è ricchezza per tutta la comunità, per la sua capacità di innovazione e di sviluppo dell’economia locale, in grado di rispondere con efficacia alle istanze territoriali, nell’ottica della rete e della collaborazione.

Il Coordinamento Territoriale Monti Prenestini e Valle del Sacco è promosso dalla Pastorale sociale del Lazio; vi aderiscono il Comitato di promozione Etica, l’associazione Prospettive Future, la Comunità Ecclesiale di Labico, la Pastorale Sociale e del progetto Policoro della diocesi di Velletri – Segni. In collaborazione con Unicoop – Dipartimento Ambiente e Agricoltura e l’Università Agraria di Valmontone.

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