CAPORALATO. ARRIVA PROTOCOLLO ANTI-SFRUTTAMENTO, ORLANDO: PASSO IMPORTANTE FIRMA AL VIMINALE TRA TRE MINISTERI E L’ANCI – PARTE LA MAPPATURA DEL TERRITORIO

(DIRE) Roma, 14 lug. – Contro lo sfruttamento lavorativo in
agricoltura e contro “l’odioso fenomeno” del caporalato, arriva
un Protocollo d’intesa per la prevenzione e il contrasto siglato
al Viminale dai ministeri dell’Interno, dell’Agricoltura e del
Lavoro assieme all’Anci. Il documento servirà a incrementare le
iniziative sul territorio per l’attuazione delle misure previste
dal Piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in
agricoltura (2020-2022) e per nuovi progetti a livello locale.
L’accordo prevede l’istituzione, presso il Ministero
dell’Interno, di una Consulta che sarà composta da rappresentanti
di ciascuna delle parti firmatarie, a cui saranno chiamati a
partecipare soggetti pubblici o privati o individui di comprovata
esperienza nel settore. Partirà inoltre, con l’apporto dell’Anci,
una mappatura dei Comuni per soluzioni alloggiative dignitose che
superino la situazione dei cosiddetti ‘ghetti-dormitorio’ per i
lavoratori agricoli stranieri.
    Al Viminale erano presenti, per la firma, i ministri del
Lavoro Andrea Orlando, dell’Interno Luciana Lamorgese e delle
Politiche Agricole Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli
assieme al presidente del Consiglio Nazionale di Anci, Enzo
Bianco.

“Il Protocollo che si firma oggi – ha esordito Orlando – segna un passo molto importante nel contrasto a un fenomeno odioso che interessa un settore strategico della nostra economia. Ritengo che il metodo seguito, quello della
sinergia tra istituzioni, corpi intermedi e società civile, sia davvero l’unico modo pe r agire in modo incisivo. L’obiettivo principale del protocollo è promuovere la cooperazione interistituzionale attraverso il diretto coinvolgimento di prefetture e Comuni per assicurare l’attuazione delle misure previste dal Piano territoriale di contrasto allo sfruttamento
lavorativo in agricoltura e il caporalato, nonchè di muovere la realizzazione e la diffusione di progetti provenienti da associazioni di categoria che operano nel settore dell’agricoltura”.
   Il ministro spiega che questo Protocollo “è strettamente anche
correlato al Piano triennale” adottato dal tavolo da lui
presieduto e “sarà valido fino al periodo di vigenza del piano
stesso”. Nell’ambito del Protocollo il ministero del Lavoro “si
impegna in particolare a supportare le amministrazioni comunali
nell’attuazione del piano triennale a livello locale anche
attraverso una mappatura puntuale, che sarà condotta assieme
all’Anci, con il sostegno del Fondo nazionale per le politiche
migratorie, individuando cosi’ le aree piu’ esposte a maggior
rischio verso le quali indirizzare prioritariamente le azioni in
materia di soluzioni alloggiative che siano dignitose. E potranno
beneficiare del finanziamento inserito nel Pnrr che è pari a 200
milioni di euro”.

Andrea Orlando continua: “Ci si impegna
cosi’ anche a sostenere” le iniziative contro il caporalato
“attraverso le risorse del Fami (Fondo asilo migrazione e
integrazione, ndr), del Fondo sociale europeo, del Fondo
nazionale delle politiche migratorie e di altri Fondi di
provenienza comunitaria che dovessero rendersi disponibili con
interventi che riguarderanno tutto il territorio, tendenzialmente
volti a rafforzare l’occupazione e il mantenimento delle
condizioni di regolarità lavorativa delle categorie maggiormente
vulnerabili, in particolare i cittadini di paesi terzi e di
vittime di sfruttamento” ma anche per “disegnare e avviare un
meccanismo nazionale che assicuri identificazione, protezione e
assistenza e reinserimento socio-lavorativo delle vittime di
sfruttamento lavorativo in agricoltura”. Una proposta di linee
guida nazionali in materia, annuncia il ministro, “sarà
presentata al tavolo nazionale il prossimo 27 luglio”.
    Con il Protocollo tra Governo e Anci si mira inoltre,
prosegue Orlando, “a rafforzare e riqualificare le attività di
vigilanza attraverso l’impiego di task-force multiagenzia che
prevedano anche la presenza della figura del mediatore culturale
in collaborazione con l’ispettorato del lavoro”.
    Infine, si punta a “promuovere – in collaborazione con il
ministero delle Politiche agricole forestali – l’agricoltura
etica e di qualità, l’inclusione sociale nelle aree rurali, la
sensibilizzazione in materia di sfruttamento lavorativo e la
promozione del lavoro dignitoso in agricoltura anche attraverso
campagne di comunicazione istituzionali e sociali congiunte”.

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