FORUM TERZO SETTORE: RIDURRE IMPATTO AMBIENTE E AUMENTARE COESIONE SOCIALE

(DIRE) Roma, 18 giu. – “Non c’è ristrutturazione urbana senza
coesione sociale. Rigenerare le periferie coinvolgendo gli
abitanti, la trama del tessuto sociale, il Terzo Settore. Certo
che ci convince la decisione della Regione Lazio di utilizzare,
prima in Italia, il Superbonus 110% (Superbonus finanziato dallo
Stato attraverso il cosiddetto Decreto Rilancio), per
riqualificare/ristrutturare il patrimonio Ater è una scelta che
condividiamo”, dichiara Francesca Danese, portavoce del Forum
Terzo Settore del Lazio al termine di un confronto tra le reti
dell’associazionismo, la cooperazione sociale, sindacati e ordini
professionali con l’assessore regionale all’Urbanistica e alle
Politiche abitative, Massimiliano Valeriani. L’incontro si è
concluso con un appuntamento tra due settimane per entrare nel
merito delle azioni da mettere in campo insieme.
“Il Piano quadriennale di interventi per l’efficientamento
energetico e la riduzione del rischio sismico destinato al
patrimonio pubblico prevede un investimento complessivo di oltre
330 milioni di euro. Ater Roma è la seconda più grande azienda
europea di edilizia residenziale pubblica con un patrimonio di
48mila alloggi e 3.600 locali commerciali per una popolazione
interessata di circa 150mila residenti. Inizialmente il Piano
Ater 110% riguarderà circa 12mila alloggi, pari a un quarto degli
immobili totali”, spiega l’assessore Valeriani.
“Sostenere la transizione energetica- aggiunge l’assessore-
non vuol dire solo dotare gli edifici di impianti sostenibili, in
grado di inquinare meno, ma l’obiettivo è soprattutto quello di
proporre un nuovo modello di città, che discenda da un principio
spesso abusato nei termini, ma poco usato nella pratica: la
rigenerazione urbana con particolare attenzione alle periferie e
ai quartieri degradati. A questo la Regione ha risposto con la
legge 7/2017 sulla rigenerazione urbana con la quale abbiamo
messo il Lazio in sintonia con una più vasta discussione europea
sul tema del recupero e del riutilizzo del patrimonio per rendere
in equilibrio i grandi insediamenti e le grandi metropoli,
abbandonando il miraggio del consumo di suolo”.
“Vogliamo promuovere questo programma- conclude Valeriani- in
tutte le periferie romane, da Corviale a Tor Sapienza, da San
Basilio a Tor bella Monaca, per perseguire gli obiettivi
2021-2027 che l’Ue ha assunto, con specifici finanziamenti, sui
temi dello sviluppo ecosostenibile relativo alle fonti
rinnovabili; sulla riduzione dei consumi energetici con
l’abbattimento del costo delle bollette; sul minore impatto
ambientale;
sulla riduzione degli inquinamenti; sulla messa in sicurezza
degli edifici pubblici e privati con materiali ecologici; su
un’economia basata sulla conoscenza e sull’innovazione e sull’uso
efficiente delle risorse verdi, accompagnata da una crescita
dell’occupazione che favorisca la coesione sociale e
territoriale”.
“Un cantiere lungo quattro anni in cui non può mancare la voce
delle persone che abitano e attraversano quei territori- riprende
Danese- persone in carne ed ossa con i loro problemi economici e
con i bisogni di cura, con le loro povertà, fragilità e
precarietà, che rivendicano il diritto a contribuire a creare un
ambiente in cui vivere in tranquillità e sicurezza. Sappiamo che
la sfida messa in campo dalla Regione è reale, per questo
riteniamo possibile un confronto per promuovere una
coprogettazione e una coprogrammazione (strumenti riconosciuti
dalla Corte Costituzionale e dalla legge del Terzo Settore) che
risultino all’altezza del contesto segnato da un’esigenza di
ricucitura delle ferite determinate dalle crisi, sociale,
economica, pandemica e climatica. Abbiamo chiesto che la Regione
assuma un indirizzo di lavoro che integra ed espande gli
interventi del 110% nella prospettiva del “next generation eu” e
della rigenerazione urbana nei loro significati più generali di
sostenibilità sociale. Rigenerare significa prendersi cura della
relazione tra vite e territorio. La Roma che verrà dipenderà
dalle scelte che si stanno facendo adesso”, conclude Francesca
Danese Portavoce del Forum del Terzo Settore.
(Red/ Dire)

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